Lingua blu: la “battaglia” sta dando i suoi frutti
La battaglia che con forza abbiamo portato avanti sulla questione degli indennizzi per la lingua blu sta iniziando a dare i suoi frutti.
La lingua blu è una calamità naturale (al pari di alluvioni e terremoti). Uccide gli animali e impedisce all’azienda agricola di continuare la sua produzione. Da un po’ di tempo a questa parte, i nostri pastori non solo devono far fronte ai danni provocati dal mercato e dalla crisi economica globale, ma anche a quelli provocati da questa “piaga” della febbre catarrale degli ovini che, quest’anno, si è palesata in tutta la sua drammaticità.
Per contrastare l’epidemia, c’è bisogno di una seria campagna di prevenzione. Come suggerisce il nome, la campagna deve “prevenire la malattia”, e non arrivare a babbu mortu.
Quest’anno la campagna vaccinazione è partita in ritardo. Ci sono aziende agricole che non hanno potuto seguire la profilassi perché i vaccini non erano materialmente disponibili e, quando questi sono arrivati, i capi erano già morti mentre quelli sopravvissuti avevano sviluppato una immunizzazione naturale alla malattia.
Ci sono dei pastori, quindi, che non hanno potuto somministrare i vaccini e che hanno subito ingenti perdite. Ho iniziato questa “battaglia” in Consiglio regionale per vedere riconosciuti, anche a questa categoria di allevatori, gli indennizzi spettanti.
Il 3 settembre ho depositato un’interrogazione in materia (leggi il testo qui). A quest’interrogazione non è mai pervenuta risposta.
Il 10 settembre ho portato in Aula la questione (vedi l’intervento qui), denunciando tutti i ritardi e le inadempienze nella gestione dell’epidemia. Silenzio tombale.
Qualcuno forse sperava che la questione cadesse nell’oblio. Invece l’11 novembre ho deciso di scrivere una lettera aperta all’attenzione degli assessori regionali all’Agricoltura e alla Sanità per informali del fatto che, viste le avverse condizioni metereologiche, l’andamento delle perdite avrebbe potuto subire un repentino incremento. Anche a questa lettera, nessuna risposta.
Intanto l’incremento, come era facilmente prevedibile, c’è stato: ad oggi si contano più di 98.000 capi morti.
Ieri, 10 dicembre, ho convocato una conferenza stampa per esporre questi dati e per riportare il tema al centro del dibattito. Ecco il video:
{youtube}TlT-0g30rXI{/youtube}
Anche la Coldiretti Sardegna ha manifestato la necessità di un immediato intervento per compensare le cifre mancanti all’appello e per procedere immediatamente al pagamento delle cifre già stanziate.
Stamane, dopo tanti silenzi, ecco gli impegni dei due assessori:
– Cerchi: «In sede di finanziaria chiederò il rifinanziamento dell’articolo 1 con ulteriori 20 milioni»
– De Francisci: «Tutti gli allevatori che hanno subìto perdite nel 2013 riceveranno gli indennizzi. Coloro che, invece, non vaccineranno i capi nel 2014 non ne avranno più diritto»
Vigileremo.
Claudia Zuncheddu
Commenti