Claudia Zuncheddu Blog

Da La Nuova Sardegna del 04.04.2010 0

Da La Nuova Sardegna del 04.04.2010

«Dati inverosimili sulla bonifica»

 

Dove sono finite realmente le scorie portate via dalla Maddalena?

 

LA MADDALENA. Ancora emergenze: non cessa la polemica sulle bonifiche nell’ex arsenale militare. Stavolta l’allarme dall’arcipelago del G8 mancato si estende a tutta la Sardegna. Con una mozione che equivale a un esposto-denuncia circostanziato la consigliere regionale Claudia Zuncheddu solleva nuovi interrogativi. Contesta le procedure di smaltimento dei veleni dichiarate dalla Protezione civile e l’idoneità dei siti dove le scorie sarebbero state collocate. Soprattutto: grazie a un pool di specialisti mette in luce le tante incongruenze delle versioni ufficiali.

«La strage senza fine legata alle patologie tumorali fra noi sardi non può continuare a consumarsi nell’indifferenza delle istituzioni e nell’inconsapevolezza della gente – dice l’esponente politica – Sono condanne a morte firmate: la vita, da noi, vale poco, come in tutte le situazioni coloniali». Il perché lo spiega subito: «Delle 62mila tonnellate di materiale dragato dai fondali della Maddalena il 21%, pari a 13.020 tonnellate, è stato considerato dalle stesse autorità competenti “speciale” e “altamente pericoloso” per la salute – sostiene – Eppure, troppe domande restano nell’aria, senza risposte. Dove sono finiti i rifiuti tossici? Hanno davvero varcato il mare per essere trattati in centri della penisola, come si afferma? O sono tuttora nascosti in Sardegna?». «Con l’aiuto di alcuni esperti abbiamo fatto i conti sui trasporti in camion e via mare, ma quei conti non tornano – incalza Zuncheddu, – Presumibilmente, materiale nocivo non ha mai lasciato l’isola. Ecco perché, a garanzia dei sardi, chiediamo di conoscere la verità».

Consiglio Regionale del 24/02/2010 0

Consiglio Regionale del 24/02/2010

Sono i nostri pastori, agricoltori e disoccupati che urlano alla Regione Sarda

“ca toccada a s’indi  scidai” 

 

 Mozione 17  – Sulla  su crisi agro-zootecnica (Legge 44/88)

Tracce di intervento

Di fronte alla drammatica situazione del settore agropastorale in Sardegna, non è più tempo di rinvii e ancor meno la Regione  può ignorare la disperazione e la solitudine di migliaia di famiglie sarde che con l’indebitamento sono al di sotto della soglia della sopravvivenza.

La Regione Sardegna deve adottare misure concrete, urgenti e straordinarie per salvare tutto il settore agropastorale sardo.

La dichiarazione dello “stato di crisi socio economica” per le nostre economie tradizionali è la via più percorribile e naturale per salvare le aziende dal fallimento. Basta volerlo.

La Regione deve uscire dallo “stato comatoso” e  di “sudditanza” imponendocon forza il suo potere contrattuale allo Stato italiano, non curante del dramma che si sta consumando fra ampie fasce della popolazione sarda, anche alla luce del fallimento dell’industria nell’isola.

Ci vogliono interventi e misure adeguate alle esigenze locali sia per lo stato di emergenza che per il futuro.

Mozione 0

Mozione

SULLE OPERAZIONI DI BONIFICA E RIPRISTINO AMBIENTALE DELL’ARSENALE  DI LA MADDALENA 

 

Premesso che

 

– da quanto si apprende dal sito ufficiale del G8 Summit 2009(www.g8italia2009.it)  riguardo alle operazioni di bonifica dell’area dell’Arsenale di La Maddalena:

 

“Prima di avviare le attività di costruzione e recupero pianificate, l’intera area dell’Arsenale è stata oggetto di accurate indagini ambientali. Le attività di bonifica vere e proprie sono iniziate alla fine di luglio del 2008 per concludersi dopo circa un mese e mezzo con la pulizia di 28 serbatoi e 20 vasche interrate e un bilancio di 62 mila tonnellate di materiali raccolti, il 21 per cento dei quali classificati come pericolosi perché contenenti amianto, idrocarburi o metalli. Nello stesso periodo oltre duemila autocarri e tre navi hanno fatto complessivamente la spola tra la Maddalena, la Sardegna e la Penisola per trasportare questi materiali presso impianti di smaltimento specializzati. Anche l’intero specchio d’acqua dell’Arsenale, un’area marina di circa 17 ettari, è stato interessato da interventi di bonifica, avviati a ottobre 2008 e terminati a maggio 2009. I lavori hanno fatto registrare un bilancio di 70 mila metri cubi di sedimenti dragati. Tutte le operazioni, sia a terra che in mare, sono state realizzate attraverso il supporto degli enti territoriali locali e con la supervisione dei tecnici del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”;

Per dovere di Cronaca 0

Per dovere di Cronaca

A proposito della mia intervista  su  L’Unione Sarda del 22 marzo 2010

Concetti espressi

L’assemblea di insediamento del Primo Comitato Nazionale Federale Rossomori del 20 marzo è stato un momento di confronto proficuo fra le diverse esperienze territoriali. L’Assemblea ha  ribadito che non ci possono essere alleanze dei Rossomori con forze politiche che a livello nazionale collaborano con forze del centro destra.

Riteniamo che il governo di Cappellacci sia una diretta emanazione del governo italiano di Berlusconi. Mai nella storia il Governo della Sardegna è stato così privo di autonomia politica rispetto ai poteri romani e ai potentati economici che hanno perpetuato il dominio coloniale in Sardegna.

I problemi del fallimento del modello di sviluppo industriale e la grave disoccupazione che ha generato non sono state minimamente affrontate da questa compagine che guida il governo della Regione Autonoma Sarda, e ancor meno sono state mantenute le promesse elettorali di Berlusconi che ha  barattato il Governo dei Sardi in cambio di 100.000 posti di lavoro “subito” per la Sardegna.

La resistenza degli operai di Porto Torres asserragliati nell’ex carcere dell’Asinara ne è drammatica testimonianza. Così come il dramma dei  nostri pastori e dei nostri agricoltori che lottano per salvare le proprie aziende e per la difesa delle campagne e delle loro economie.

Insediamento 0

Insediamento

Primo Comitato Nazionale Federale ROSSOMORI

 

Relazione della Presidente

 

Dall’Assemblea Costituente ad oggi sono passati 15 giorni. Dopo il momento di festa, di fondazione e di lotta del 06 marzo,  l’incontro di oggi, in occasione dell’ insediamento del primo Comitato Nazionale Federale dei Rossomori, ci impone una serie di riflessioni urgenti sulla situazione sociale e politica che si è venuta a creare in Sardegna in questi ultimi mesi, e per certi versi in queste ultime settimane.

 

Rossomori, nonostante la sua ricca eredità politica, a distanza di un anno dal suo concepimento, compie i primi passi e necessita della vigilanza e del contributo di tutti  affinché le sue possibili “cadute fisiologiche” non si trasformino in drammi. Dobbiamo essere consapevoli che Rossomori incontrerà certamente molti ostacoli e manifesterà momenti di debolezza, per cui saremo tutti chiamati di volta in volta ad assunzione di responsabilità con la volontà di garantire  con tutta la nostra forza, “stabilità” e “certezza nella direzione” politica.

E’ con questo spirito costruttivo che in questa fase ritengo prioritario porre alcuni problemi di metodo a partire dalla costruzione democratica di regole e di ruoli condivisi, non solo scritti ma riconosciuti, praticati  e rispettati.

La democrazia partecipata è condivisione e coinvolgimento anche nella scelta di organismi dirigenti seppur provvisori.

Questo modello di democrazia non  può prescindere da un’analisi approfondita e urgente sulla “questione delle diversità di genere” e delle varie sensibilità: donne, giovani, movimenti politici legati alle differenze e ai bisogni  specifici dei territori o di categorie sociali e produttive.

Consiglio Regionale del 10/02/2010 0

Consiglio Regionale del 10/02/2010

 RIBADITO IL  NO ALL’ENERGIA ATOMICA IN SARDEGNA E NEL MONDO

 

“Ridimensioniamo” la gestione dell’eolico nella nostra terra

 

In Sardegna continua l’assalto alla diligenza. E’ da tempo che  “sole” e “vento” sono al centro di interessi speculativi, dove sguazza la stessa criminalità organizzata, cosa non nuova nella nostra terra.

E’ urgente che i nostri comuni blocchino la concessione disinvolta e leggera di licenze facili, autorizzando chicchessia alla gestione dei beni della nostra collettività, in cambio di elemosine… di manciate di “perline colorate”. Non è più tollerabile che si consenta a “predoni”, normalmente  stranieri, che il nostro territorio e il nostro ambiente venga violentato e deturpato irrimediabilmente, fra l’altro privando  di ogni beneficio i sardi e garantendo grandi profitti per gli stranieri.

 

I campi di pale eoliche visibili anche lungo la 131 è uno spettacolo indecoroso. Sono  pale eoliche obsolete e installate nei punti di maggior pregio del nostro territorio.

Manca anche il buon senso di pensare alle pale di nuova generazione, quelle più discrete e comunque eventualmente da installare in siti già irrimediabilmente deturpati!!

 

NO, i “predoni del nostro vento”, si prendono pure le aree di maggior pregio… tanto tutto è gratis in colonia, con la complicità di numerosi Enti Locali.

Pisa: da Quirra a Camp Darby: nuove politiche militari tra Sardegna e Toscana 0

Pisa: da Quirra a Camp Darby: nuove politiche militari tra Sardegna e Toscana

Giovedì 18 marzo alle ore 21:00 un dibattito presso il circolo Agorà, in via Bovio a Pisa Il circolo sardo “Arbeschida Sarda”, in collaborazione con il comitato “No Camp Darby” e la Rete nazionale...

“L’autonomismo è finito…è l’ora dell’indipendenza” 0

“L’autonomismo è finito…è l’ora dell’indipendenza”

«L’autonomismo è finito È l’ora dell’indipendenza»

Giuseppe Meloni – L’Unione Sarda 18 Marzo 2010

Claudia Zuncheddu (Rossomori): no al progetto proposto dal Pd e mai con Psd’Az, Mpa e Udc

Mai col Psd’Az. Tantomeno con Udc, Mpa o chiunque altro stia col centrodestra alla Regione. Claudia Zuncheddu, presidente dei Rossomori, esclude ripensamenti sulle alleanze per le Provinciali. E boccia la nuova alleanza di stampo autonomistico, proposta sulle colonne dell’Unione Sarda dal leader del Pd Silvio Lai: «È come se per certi politici il tempo non passasse mai», commenta la consigliera regionale, «come se 60 anni di autonomia fossero trascorsi invano».

In che senso, scusi?
«Anche Pietrino Soddu, che di autonomia se ne intende, in un recente convegno ha decretato la fine della stagione autonomistica. La nuova stagione è quella della difesa dei diritti dei sardi, dei processi di sovranità per risolvere i nostri problemi, e non di ulteriore dipendenza da Roma».

Che cosa intende per processi di sovranità?
«Un progetto di attuazione reale di indipendenza».

Sta parlando di una Sardegna sovrana e indipendente?
«Esattamente».

Paradossalmente, è lo stesso approdo del Psd’Az.
«No, loro sono l’altra parte del mondo. L’indipendenza è un processo lungo, i sardi se la dovranno conquistare. Non chiedere come gentile concessione al principe, si tratti di Cappellacci o Berlusconi. Il Psd’Az fa questo: chiede a Cappellacci che conceda l’indipendenza».

Comunicato Stampa su Galsi 0

Comunicato Stampa su Galsi

Sulla necessità di modifica del tracciato del gasdotto Galsi s.p.a. per la salvaguardia dei valori ambientali, naturalistici e storico-culturali del territorio sardo

 

 

Come elefanti in un negozio di cristalli e ignorando l’inestimabile valore dell’ambiente che rende la nostra Sardegna un territorio unico e prezioso, questo governo di centrodestra ha presentato delle integrazioni alla documentazione (già depositata in data 31 luglio 2008) relativa al progetto di metanodotto di importazione di gas naturale dall’Algeria all’Italia via Sardegna – progetto Galsi, comportando, de facto, un nuovo avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.). 

Tale nuovo avvio è stato determinato dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare che ha chiesto (2 novembre 2009) una lunga “serie di integrazioni relative ad aspetti programmatici, progettuali ed ambientali”.

Contestiamo i metodi di questo governo regionale completamente insensibile alle questioni ambientali e che, per pigrizia mentale e totale ignoranza in materia, non si impegna a studiare forme che rendano il passaggio del gasdotto in oggetto meno invasivo e pericoloso per l’integrità’ e l’equilibrio naturalistico del nostro prezioso territorio. 

 

 BASTA CON IL CONSUMO DELL’AMBIENTE!

 

Noi Rossomori ci associamo alle proteste delle associazioni ecologiste Amici della TerraGruppo d’Intervento GiuridicoLega per l’Abolizione della Caccia, del Comune di Sant’Antioco, di numerosi cittadini comitati che hanno inoltrato specifici atti di “osservazioni” nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale per evitare pesanti scempi ambientali e pesanti riflessi negativi socio-economici.

La lotta per Tuvixeddu continua 0

La lotta per Tuvixeddu continua

Al Sign. Sindaco dott. Emilio Floris

                                                                               Agli Assessori competenti

 

MOZIONE sulla TUTELA DEL COLLE TUVIXEDDU-TUVUMANNU

 

Considerato che il colle di Tuvixeddu-Tuvumannu:

–         si inserisce nel complesso sistema dei colli di Cagliari che costituisce la principale peculiarità morfologica e paesaggistica di questa città;

–         rappresenta una unità fisiografica che si estende dalla piana di Sant’Avendrace sino a via Is Mirrionis-via Campania-Sa Duchessa, articolata in due cime (Tuvumannu e Tuvixeddu) separate da una piccola valle (via Is Maglias);

–         è stato oggetto di insediamento umano sin dalla lontana preistoria in tutti i suoi versanti e in particolare:

1) Il villaggio neolitico di via Is Maglias (tra IV e III millennio a.C.), segnalato nel 1986, e indicato dalle caratteristiche sacche o fondi di capanna, che hanno restituito materiale della Cultura Ozieri (la principale cultura della preistoria sarda), localizzate nell’area oggi occupata in buona parte dalla via Castelli, dal nuovo asse stradale, dai Palazzi di civile abitazione e dai nuovi edifici della Facoltà di Ingegneria che delimitano le due strade;

2)  Il villaggio dell’eneolitico sul versante di Is Mirrionis-Facoltà di Lettere (III millennio) caratterizzato da materiali di Cultura Monte Claro, di cui qualcosa potrebbe essere sopravvissuto nei punti non intaccati dall’edificazione;