Claudia Zuncheddu Blog

Rossomori chini seus 0

Rossomori chini seus

Rossomori è la memoria storica del sardismo, dell’antifascismo e dell’azionismo. E’ a fianco dei sardi nella lotta per “l’autodeterminazione e la liberazione, per costruire la nazione sarda, la sua sovranità, la sua indipendenza in una Europa di popoli e nazioni solidali e uguali”.Rossomori è erede del sardismo di Lussu e di Bellieni e di coloro che diedero origine all’Associazione Combattenti prima e al Partito Sardo d’Azione poi, dopo la tragica esperienza della prima guerra mondiale che cancellò un’intera generazione di sardi.Rossomori: così furono definiti i militanti del Psd’Az, con Lussu e altri leader, che organizzarono in Sardegna la resistenza militante contro lo squadrismo fascista e la nascente dittatura, in difesa della libertà e dei diritti del popolo sardo e delle masse lavoratrici.I Fasciomori furono invece quei dirigenti e militanti del Psd’Az, anch’essi reduci della prima guerra mondiale e fondatori dell’Associazione Combattenti, che aderirono singolarmente al nascente fascismo credendo che la “modernizzazione fascista” potesse essere un veicolo per risolvere la situazione di grave sottosviluppo economico della Sardegna. Come se si potesse raggiungere uno sviluppo economico solidale negando la libertà e i diritti.I Fasciomori, divenuti poi dirigenti del Partito Nazionale Fascista in Sardegna, furono in alcuni casi i migliori servi della dittatura fascista italiana. Proibirono ai sardi l’uso della propria lingua nelle scuole e nei luoghi pubblici, vietando persino la vendita delle poesie in sardo alle feste popolari e il tradizionale gioco della morra. Durante i 22 anni di dittatura terroristica fascista, mantennero la Sardegna in una situazione di colonialismo, privando i sardi e gli italiani della propria libertà. Furono complici degli stermini delle minoranze etniche, culturali, religiose, politiche e persino omosessuali. 

Comunicato Stampa – Sa libertadi no si toccada 0

Comunicato Stampa – Sa libertadi no si toccada

Il centro di Cagliari “off limit” per i manifestanti Con l’alibi di evitare disagi ai cittadini, il Prefetto Salvatore Gullotta, in linea con gli intenti voluti e imposti da Berlusconi e dal suo governo di Centro Destra, ha emanato un “editto” con il quale si vietano di fatto, le manifestazioni a Cagliari.Questi provvedimenti, gravemente lesivi delle libertà individuali e collettive, sancite dalla Carta Costituzionale, sono i “frutti avvelenati” di una democrazia autoritaria che vira verso il fascismo. La libertà di manifestazione è vietata e repressa in tutti gli stati dittatoriali e fascisti, peraltro “formalmente” biasimati dall’ONU.Secondo la “nuova disciplina” del Prefetto Gullotta, le manifestazioni studentesche, sindacali e qualsiasi forma di dissenso pubblico non potrebbero  più svolgersi in città.I cortei a Cagliari storicamente si sono sempre snodati per le vie principali della città in quanto luoghi e sedi dei  “poteri istituzionali” a cui manifestare il proprio consenso o dissenso.E’ inquietante per la democrazia, che il Prefetto di Cagliari abbia manifestato questa volontà e che abbia paventato la possibilità di manifestare solo dietro “forme di garanzie per eventuali danni”.Di fatto ciò significa che solo chi paga “formule di fideiussioni” può aver la “deroga per il diritto di manifestare”.In questo modo gli studenti, i disoccupati, i lavoratori a rischio occupazionale, non potranno mai pagare fideiussioni per avere il diritto a manifestare. Per cui a Cagliari manifesteranno solamente banchieri,  notabili e  le cosiddette “classi privilegiate” che bontà loro potranno pagare la deroga per questo diritto.

Consiglio Regionale del 26/03/2009 0

Consiglio Regionale del 26/03/2009

INTERVENTO SULLE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE DEL PRESIDENTE CAPPELLACCI



Saludu su Governu de sa Sardigna e totu su Populu Sardu

On.le Presidente, ho ascoltato con molta attenzione e preoccupazione le sue dichiarazioni programmatiche. L’unica cosa apprezzabile e sincera che ho colto è l’emozione personale manifestata.

Sul piano del metodo ci preoccupa invece la disinvoltura e la spregiudicatezza politica nell’affrontare e dare risposte ai “nodi storici irrisolti” della cosiddetta Autonomia e alle emergenze attuali della società sarda nell’era della globalizzazione mondiale. Globalizzazione che noi riteniamo un “nuovo processo di colonizzazione” per il popolo sardo.

L’IDENTITA’ è l’unica “diga” a questo processo di distruzione delle culture politiche, sociali ed economiche minoritarie. La storia del nostro popolo, della nostra “Nazione ancora oggi mancata”, pur con le sue contraddizioni è un esempio di una resistenza antica a questi fenomeni di assoggettamento.

Presidente, quando lei sostiene:

– “Ci troviamo in una fase di transizione con un sistema bipolare che pone le basi per evolvere verso un effettivo bipartitismo…”  Come pensa di coniugare questo concetto di annientamento di tutte le diversità politiche all’esterno del bipartitismo con le sue dichiarazioni sull’ identità? Le sue affermazioni sono pericolosamente generiche, vuote e contraddittorie. Di fatto lei intende distruggere tutte le diversità incominciando da quelle politiche. Il bipartitismo è teso a cancellare ogni forma di differenza, come se la diversità non fosse una garanzia per la democrazia e una ricchezza per la politica, l’economia e la cultura. La nostra diversità sarda è da preservare e da sviluppare per non essere omologati. 

Lupi vestiti da agnello: la strategia della Lega in Sardegna 0

Lupi vestiti da agnello: la strategia della Lega in Sardegna

 Il filmato è tratto da “Europe : ascenseur pour les fachos“, un’inchiesta esclusiva per ‘Spécial Investigation’ di Barbara Conforti e Stéphane Lepetit alla ricerca dei nuovi movimenti di estrema destra europei.

Nello specifico, durante una manifestazione del movimento francese Nissa Rebela (ovvero di quel Philippe Vardon che la giustizia d’Oltralpe ha già riconosciuto colpevole non solo di islamofobia ma, anche, di ricostituzione di partito fascista) l’On. Borghezio non s’è accorto di come la telecamera, che lo riprendeva durante il suo intervento inneggiante al solito “Padroni a casa nostra”, abbia continuato a seguirlo anche quando, allontanatosi dalla sala ed appartatosi con alcuni esponenti della destra identitaria nizzarda, s’è messo, sottovoce, a suggerire agli amici francesi la strategia da seguire al fine di poter uscire dall’isolamento politico.

Inizio della XIV Legislatura della Regione Autonoma della Sardegna 0

Inizio della XIV Legislatura della Regione Autonoma della Sardegna

Oggi  è iniziata la 14° legislatura della Regione Autonoma della Sardegna Oi est cumentzada sa 14° legislatura de Sa Regioni Autonoma de sa Sardigna   21000 sardi dando fiducia ai Rossomori hanno fatto si che...

Ai candidati nella lista Rossomori 0

Ai candidati nella lista Rossomori

Elezioni del Consiglio Regionale della Sardegna 2009

I progressisti, i sardisti, gli ambientalisti e i laici  candidandosi nella lista Rossomori hanno unito i propri sforzi per la realizzazione di un progetto politico di difesa dell’identità sarda, in un momento storico che ha chiesto a tutti noi l’assunzione di un ruolo chiaro e coerente, nello scenario politico, per contrastare “su meri” di Arcore, il Centro Destra italo-sardo sostenuto dal Psd’Az  ormai snaturato della sua storia e dei suoi valori.   

Le elezioni per il governo della Sardegna, nonostante la pesante sconfitta della coalizione di Centro Sinistra,  hanno visto l’affermazione delle idealità dei Rossomori. Un grande successo di lista,  che ha portato all’espressione di un proprio rappresentante all’interno delle istituzioni regionali.

L’impegno di tutti noi candidati è stato accolto dai sardi con entusiasmo e  premiato con una manifestazione di fiducia che va ben oltre i 21000 voti, nonostante in tre territori importanti, che esprimono il 30% della popolazione, non sia stato possibile presentare liste.

Le nostre differenti sensibilità sono state una ricchezza che i sardi ci chiedono di non disperdere.

Ora anche a noi  spetta il compito di costruire un soggetto plurale, laico, progressista, ambientalista, sardista e indipendentista che nel rispetto delle diversità e in modo democratico costruisca un progetto plurale di resistenza e di speranza per i sardi. Un progetto con al centro i bisogni  sociali e ideali dei “sardi liberi e fieri”, con il superamento dell’Autonomia e alternativo al fallimento della politica italiana e dei suoi referenti in Sardegna. 

Questa nostra “affermazione collettiva” ha espresso un consigliere, che il caso ha voluto fossi io, perciò è ancora più doveroso il mio ringraziamento a tutti voi per l’impegno e l’entusiasmo da voi profuso.

Bilancio Elezioni Regionali 2009 0

Bilancio Elezioni Regionali 2009

Candu su tempu no abastada…  

 

Mi scuso per il mancato aggiornamento del blog in questi ultimi tempi. Sono stata impossibilitata per i ritmi della campagna elettorale e per la sua brevità. Inoltre l’epidemia influenzale mi ha colpito inesorabilmente proprio in quest’ultimi dieci giorni.

Intanto comunico agli amici sostenitori della lista Rossomori che Venerdì 6 Marzo è previsto un incontro alle 17.30 al Caesar Hotel.

 

Riguardo al tema “elezioni” 

Tutto quello che è successo nell’ultima tornata elettorale merita una seria riflessione e  un dibattito aperto al contributo di tutti.

Il dato politico di questa elezione regionale è che il centro destra ha vinto, anche incamerando al suo interno il Psd’Az  (con un accordo di interessi e con un’assonanza culturale degli attuali dirigenti)  votando in modo unitario il simbolo “Berlusconi Presidente”, con Cappellacci aggiunto.

Con questo atto si sancisce l’uscita del Psd’Az dal sardismo, rinnegando 88 anni di storia, i valori, i principi fondanti e la prospettiva di liberazione e di autodeterminazione dei sardi.

Gli stessi eletti in quella lista sono espressione della “mutazione genetica” e l’approdo a forme di opportunismo e  nazionalismo filo-italiano.

Si potrebbero mai immaginare i padri del sardismo fare un “accordo di programma” o “alleanza programmatica” con Berlusconi (…scusate Cappellacci), per portare la Sardegna all’indipendenza come sostiene il segretario del Psd’Az? “ …Ma “la memoria non s’inganna e la Sardegna non si vende”.

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Riduciamo i costi della politica

Proprio a ridosso del week-end elettorale il sito www.lavoltabuona.it – Riduciamo i costi della politica sta avendo un’impennata di visite. Ciò è avvenuto (tra le altre cose) grazie ad un articolo sulla Nuova Sardegna di ieri (mercoledì...

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Oligopolio dei Media in Sardegna

  L’oligopolio in Sardegna from Pandora TV on Vimeo. Questo video racconta la diseguale distribuzione delle risorse nel mercato dei media in Sardegna e la conseguente difficoltà per i cittadini dell’isola di esercitare il proprio...