Claudia Zuncheddu Blog

Sit-in per gli uccisi da veleni di guerra e di poligono 0

Sit-in per gli uccisi da veleni di guerra e di poligono

Giovedì 15 settembre, ore 10, sit-in piazza del Carmine, Cagliari
 

VERITA’ e GIUSTIZIA 
per gli uccisi da veleni di guerra e di poligono
STOP alla STRAGE di STATO
 
 

 Lo scorso 15 luglio abbiamo avanzato precise richieste al rappresentante del Governo mirate a stroncare l’epidemia di tumori e alterazioni genetiche che imperversa nei teatri di guerra e nei poligoni che opprimono la Sardegna. Fino a quando non avremo atti concreti che formalizzano strumenti adeguati e percorsi credibili saremo in piazza il 15 di ogni mese.
Il Ministero della Difesa e il Governo, supportati dalla stragrande maggioranza trasversale del ceto politico, persistono scandalosamente nella volontà d’ignorare i troppi uccisi dalla “sindrome del Golfo-Balcani” che imperversa nei teatri di conflitto e tra la popolazione civile e militare esposta alle “polveri di guerra” prodotte dai poligoni che martirizzano la Sardegna.
La strage e il disastro ambientale causati dal Poligono Interforze Salto di Quirra sono emersi con la drammatica forza dell’evidenza, non sono più occultabili.
Persiste l’osceno muro di silenzio sugli omicidi di miliari e civili perpetrati nei poligoni di Capo Teulada e Decimomannu-Capo Frasca.  

“Tagli alla Democrazia” spacciati per tagli ai “Costi della Politica 0

“Tagli alla Democrazia” spacciati per tagli ai “Costi della Politica

Sulla riduzione dei consiglieri della Regione Sardegna da 80 a 50, c’è poco da esultare. Per cecità o per malafede la classe politica sarda inganna spacciando i  “tagli alla democrazia” per “tagli ai costi della politica”.

Sulla riduzione numerica dei consiglieri regionali e la propagandata  “…ampia convergenza di tutte le forze politiche”, preciso che in veste di consigliera regionale indipendentista sono una voce fuori dal coro e da quella convergenza.    Ieri la Commissione Autonomia ha votato a favore della riduzione del numero dei consiglieri regionali da 80 a 50 con l’intento di abbattere così i costi della politica.
La tanto decantata “riduzione numerica” dei consiglieri,  nasce da due proposte di legge simili (centro-destra e centro-sistra), con l‘esclusione del disegno di legge (firmato Claudia Zuncheddu) a sostegno della  necessità di una forte riduzione della spesa pubblica a partire dal taglio agli stipendi della classe politica,  alla rivisitazione radicale dei costi eccessivi di tutta la macchina burocratica regionale.
La drastica riduzione del numero dei consiglieri si configura come un taglio alla pluralità delle idee che stanno alla base della democrazia e alle rappresentanze popolari all’interno delle istituzioni. 
Questa proposta ambigua e demagogica priverà di rappresentanza tutte le minoranze politiche e linguistiche e porterà solamente al bipolarismo e al bipartitismo. 

Fine del Ramadan anche da noi 0

Fine del Ramadan anche da noi

Cagliari: dalle parole ai fatti

Moschee e luoghi di culto per tutte le Comunità religiose e culturali presenti in città.

 

I popoli migrano e con essi viaggiano le loro culture e le loro religioni. Le diversità nel senso più ampio sono sempre ricchezza e dalla loro convivenza fatta di scambi e di confronti si rafforzano le identità.

La Sardegna oggi è un importante crocevia multiculturale che purtroppo coglie impreparate le nostre istituzioni. Di fronte alla piaga dello spopolamento che colpisce il nostro territorio, l’ospitalità riservata comunque a chi bussa alle nostre porte è anche una speranza di ripopolamento e di nuove risorse per noi sardi.

E’ con spirito laico che nella nostra terra deve essere garantito a tutti il luogo dove esercitare il proprio culto religioso.  

Così come in tutto il mondo per la fine del Ramadan, anche a Cagliari, alla Fiera, si è svolta una festa di ringraziamento organizzata dalla Comunità Musulmana che coinvolgendo anche cittadini di fede religiosa diversa, ha dimostrato la propria maturità e voglia di partecipazione.

Cagliari è una città multietnica dove convivono pacificamente diverse culture e diverse religioni che contribuiscono   ad arricchire e a conservare la nostra cultura sarda.

La sottoscritta, nella precedente consiliatura comunale di Cagliari, presentò una mozione per la concessione di spazi comunali inutilizzati, comprese chiese sconsacrate e in stato di abbandono, alla comunità di fede cristiano-ortodossa presente in città e che ne fece richiesta in varie occasioni.

Che sia l’agenzia sarda “Argea” a erogare in tempi celeri i contributi umanitari a pastori e agricoltori sardi 0

Che sia l’agenzia sarda “Argea” a erogare in tempi celeri i contributi umanitari a pastori e agricoltori sardi

Il settore agro-pastorale, in forte sofferenza, rischia di non poter usufruire dei contributi comunitari.

Alla base dei disservizi e dei ritardi  il mal funzionamento del “sistema informatico agricolo nazionale” (SIAN) e le anomalie fra l’Agenzia italiana AGEA e l’Agenzia sarda ARGEA.

Consiglio Regionale      31/08/2011
Mozione 136 
 
“Sulla necessità di adottare misure straordinarie ed urgenti per fronteggiare i gravi ritardi nelle erogazioni delle risorse in agricoltura e sulle anomalie nei rapporti fra AGEA, ARGEA e gli operatori agricoli, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’Art 54 del Regolamento” 
 
Tracce del mio intervento
E’ tempo di atti di concretezza, non di ennesimi rinvii o di sedute consiliari sterili e umilianti. E’ tempo di risposte reali e celeri. 
I fatti di questi ultimi tempi hanno visto manifestare in piazza più che il disagio, la disperazione dei nostri agricoltori, pastori, artigiani e commercianti ormai travolti dalla crisi economica, da una tassazione insopportabile dello Stato con  pesanti  ripercussioni  sociali.
Di tutto ciò il governo italiano ne è in gran parte responsabile, grazie alle sue politiche economiche che scaricano i costi della crisi globale sui ceti produttivi più deboli e sui lavoratori. 

Radar: tra “servitù militari” e affari sporchi di Stato 0

Radar: tra “servitù militari” e affari sporchi di Stato

Consiglio Regionale 31/08/2011 (seduta pomeridiana)Mozione n° 130 dei gruppi  PD – SEL-Comunisti-Indipendentistas – IdV 

“Sull’installazione di stazioni radar di penetrazione per finalità militari nel territorio regionale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi del comma 2 e 3 dell’Art. 54 del Regolamento”
 
Tracce del mio intervento
Ci troviamo di fronte a un’operazione coloniale-criminale contro la salute delle popolazioni, dell’ambiente, della nostra economia e ovviamente della nostra Sovranità.
L’”operazione radar in Sardegna” è il frutto di una compravendita fra il Ministero della Difesa italiana, il Comando della Guardia di Finanza e l’Industria israeliana, produttrice di sofisticati “Agora Voxitalia”, si tratta di potenti dispositivi a microonde.
Un’operazione finanziaria allettante grazie alle risorse del Fondo Europeo per le Frontiere Esterne, per contrastare i flussi migratori. Un’operazione finanziaria cinicamente agevolata dalla drammatica coincidenza delle ribellioni in vari Paesi del Magreb.
I lavori per l’installazione e la manutenzione dei radar, sono stati appaltati circa un anno fa alla Almaviva SpA di Roma, con la motivazione che solo questa società vantava i requisiti richiesti. Tutto ciò smentito dal fatto che tale società cede in subappalto le attività di monitoraggio ad altre società come ad esempio alla Maptel srl.

La Sardegna non può continuarepagare la crisi italiana 0

La Sardegna non può continuarepagare la crisi italiana

Comunicato stampa 

La Manovra Finanziaria, varata ieri da Berlusconi-Tremonti, messi sotto tutela dalla Banca Centrale Europea, ha per certo che a pagare la crisi economica saranno i ceti più poveri. I tagli previsti per Regioni, Comuni e Province decreteranno inesorabilmente la riduzione dei servizi pubblici e la negazione di qualsiasi solidarietà sociale per i più deboli (portatori di handicap, disoccupati etc.) con una ulteriore imposizione fiscale sui cittadini, da parte degli Enti intermedi.

La Sardegna, già in ginocchio per una crisi industriale e delle economie agro-pastorali, senza precedenti, rischia una catastrofe economica e sociale, con “lacrime e sangue”.
Da sempre denunciamo gli insostenibili costi della politica e ho presentato in Consiglio Regionale una proposta di legge per l’abbattimento dei costi, nell’ordine del 50% e per la razionalizzazione dei costi di tutta la macchina amministrativa regionale.
Non ci spaventa il ventilato taglio delle provincie. E’ ora che la comunità sarda e i partiti politici discutano concretamente sull’opportunità dell’abrogazione delle  province (inutile retaggio napoleonico) per dare più potere ai Comuni con il decentramento dei poteri dalla Regione alle comunità, senza inutili intermediazioni.
Questo consentirebbe il controllo delle comunità sulla gestione delle risorse e la soluzione delle criticità dei territori. 

Il Governo Italiano delegittima il Consiglio Regionale Sardo 0

Il Governo Italiano delegittima il Consiglio Regionale Sardo

Consiglio Regionale 02/08/2011Mozione n° 139 del centro-destra  

Sulla nota del 27 luglio del 2011 della Presidenza del Consiglio dei Ministri,pervenutaalle ore 13,44 invia via e-mail alla Regione Sardegna – assessore al Bilancio, suirilievi in ordine all’Art. 3, comma 1, della legge regionale 30 giugno 2011, n° 12. Allego in coda il testo integrale con cui

il Governo Italiano in perfetto stile coloniale Intima! Ordina! Impugna… Delegittima il Consiglio Regionale della Sardegna! Di fatto di restituire ai sardi i miliardi delle Entrate Fiscali maturate in Sardegna,  non vuole davvero sentirne…. 
Il dibattito continua

Tracce della mia dichiarazione di voto

Ancora una volta dobbiamo chiederci a cosa sia servito  il lungo dibattito sulle Riforme istituzionali che ha visto in quest’Aula al centro dei nostri interventi il concetto di Sovranità per arrivare in alcuni casi anche al concetto di Indipendenza del popolo e della Nazione sarda. 
Ma come già allora temevo, dietro quel “ruggire di leoni”, parafrasando E. Lussu,  si nascondeva un “miagolio di gatto”. Quel grande polverone, messo in scena,  è stato ed è utile solamente ad una parte del  “sistema politico sardo”, a lei P. e ai suoi amici politici che la sostengono. Sicuramente è stato lacrime e sangue per i sardi.

TAR impone le donne alla Giunta della Regione Autonoma Sardegna 0

TAR impone le donne alla Giunta della Regione Autonoma Sardegna

… ma attenzione che il tema delle c.d. “quote rosa” in questo momento non venga usato in modo strumentale per distrarci  dalla situazione drammatica in cui versano i sardi e per depistraci dall’individuare  le responsabilità politiche. E’ da un’analisi attenta degli eventi e delle responsabilità politiche che dobbiamo ripartire per salvare il salvabile.  

Consiglio Regionale 10/08/2011
 
Mozione n° 144
Bruno e più (gruppi di opposizione) 
 
“Sulla nomina degli Assessori regionali a seguito della sentenza del TAR Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’Art. 54 del Regolamento”.
 
Tracce del mio  intervento
 

Porgo i miei auguri alle assessore neoelette e allargo gli auguri a tutta la Giunta di CD, visto che ne ha davvero bisogno. Non gioisco per il metodo dell’inserimento delle donne in Giunta, visto che è stato possibile solo attraverso forzature legali: una vergogna che segnerà la storia di questa stagione politica sarda.

Metanodotto Galsi – L’autostrada della morte in Sardegna 0

Metanodotto Galsi – L’autostrada della morte in Sardegna

Progetto Galsi: la devastazione dell’isola e la morte di un popolo.

Sardegna solo “servitù di passaggio” di un’opera pericolosa e portatrice di menzogne. Un tubo di 1 mt e 20 di diametro che trasporterà il metano: un gas ad alto rischio di esplosione,  dall’Algeria in Italia,  dividerà nettamente la Sardegna in due parti in senso longitudinale, da Sud a Nord. Un’area di servizio di circa 80 metri a destra e 80 mt a sinistra costeggerà il tubo e sarà protetta da  strutture anche murarie, precostituendo un serpente di cemento armato.
La realizzazione del progetto prevede la distruzione di tutto ciò che l’opera incontrerà: cultura, arte, natura, economie tradizionali e non. Il rischio costante di esplosioni con conseguenti disastri, condizionerà  la vita già mortificata delle popolazioni sarde.  Per un'”opera criminale” di tale portata distruttiva, chiamata dai progettisti “servitù di passaggio”, non è previsto nessun compenso economico e nessun servizio  per la Sardegna e la sua gente. Mentre l’attuazione di questo progetto avanza in silenzio, si sta procedendo ai bandi di esproprio per le aree interessate, nessuna informazione su questo eco-mostro e sulla sua pericolosità è data ai sardi dai media e dagli enti preposti, ancor meno le forze politiche discutono e coinvolgono le collettività su questo devastante progetto.
Il Galsi, con la distruzione della nostra isola, segnerà la fine della storia di un popolo consumato  dall’ingordigia del colonialismo e delle multinazionali, avvallato dalla miopia e dal disinteresse della classe politica sarda, un dato non nuovo.

Poligono di Quirra e la deportazione dei pastori 0

Poligono di Quirra e la deportazione dei pastori

Sul problema della militarizzazione della Sardegna, la stragrande maggioranza della classe politica sarda si comporta come se fosse complice, succube o entrambi le cose dello Stato italiano.

Consiglio Regionale del 30/06/2011

Mozione n° 132

“Sulla grave crisi sociale, economica e ambientale dei territori di Perdasdefogu e di S.Lorenzo (Villaputzu), con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’Art 54 del Regolamento”. 
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Con questa mozione (di cui allego il testo integrale) di fatto si tenta di criminalizzare tutte le associazioni e tutti i sardi che a livello anche individuale si sono mobilitati contro la militarizzazione del proprio territorio “…che creando allarmismo e sciacallaggio attraverso la stampa, avrebbero disorientato le popolazioni residenti e danneggiato i pastori…”. In questa mozione, non si dice una parola contro lo Stato italiano per le sue responsabilità nel territorio di Quirra e nel resto della Sardegna, non dice una parola per la difesa del nostro ambiente, tanto meno si parla di richieste di risarcimento che lo Stato italiano deve ai nostri pastori, ai nostri agricoltori e alle economie delle popolazioni limitrofe al poligono, per i danni provocati in decenni di esercitazioni e sperimentazioni militari. Ancor meno si spende una parola sul tema della pace nel Mediterraneo e del ruolo della Sardegna in questo scenario come isola di promozione di pace e non di “giochi di guerra”.