57.500.000 € dei Sardi per comprare Biglietti Aerei a i Turisti
Consiglio Regionale seduta del 29/11/2011 DISEGNO di LEGGE N. 337 della Giunta regionale
su proposta dell’Assessore regionale dei trasporti, SOLINAS
“Norme per la copertura finanziaria della Continuità Territoriale Aerea”
L’assessore ai Trasporti della Regione Autonoma della Sardegna, con la complicità della Giunta Cappellacci, nonostante la drammatica situazione del “Trasporto Pubblico Locale”, che da sempre penalizza pendolari, studenti, lavoratori, tutti i cittadini sardi, nonché gli stessi turisti, dirotta i finanziamenti per il miglioramento di questo servizio interno, alla “Nuova Continuità Territoriale Aerea”. Una “falsa continuità”, visto che le uniche tratte previste continuano ad essere solo per Roma e per Milano, inoltre con una riduzione del numero dei voli. Questa ennesima beffa che priva i sardi dei servizi primari e delle sue risorse finanziarie per pagare i biglietti aerei ai turisti. Questa è la vera storia della “tariffa unica”.
Tracce del mio intervento
Le mie perplessità su questa Legge sono forti. Questo Disegno di Legge, non solo non risolve il problema della continuità territoriale per i sardi, ma aggrava la situazione già drammatica del trasporto pubblico locale sottraendogli risorse in maniera cospicua: 19.383.000 per il 2012 35.750.000 per il 2013. Risorse di cui non è chiaro in che modo vengano reintegrate. Certamente questo taglio in un settore strategico per la mobilità interna, comporterà in Sardegna, una restrizione drammatica e un aumento dei costi dei trasporti, colpendo pesantemente studenti, pendolari e una gran fascia di cittadini, quindi contribuirà a privarli ancora di più, del diritto sancito allo studio, al lavoro, alle relazioni culturali e interpersonali.
Il resto della spesa per la “continuità territoriale aerea”, dovrebbe essere garantito in varie quote da un fondo per “nuovi oneri legislativi”, ma se tanto mi dà tanto, esiste realmente una copertura finanziaria per questa legge? Oppure, all’ultimo momento, tali fondi vengono dirottati su altre partite? E con quali risultati per noi sardi?
C’è da chiedersi, con questo tipo di “continuità territoriale aerea” chi s’ intende agevolare, chi paga questo servizio e chi di fatto viene penalizzato e svantaggiato;
La risposta alla prima domandaha la stessa logica, portata avanti anche dall’ex presidente Pili, per il quale la continuità territoriale da e per la Sardegna deve essere per tutti e non solo per i sardi. La “tariffa unica” è ineccepibile teoricamente, ma si scontra con una pratica contraddittoria, visto che alla latitanza in questo settore del Governo italiano (che non ha nessuna intenzione di sopperire a questo problema), deve metter mano al portafoglio la RAS, e quindi noi sardi.
Quindi, con questo Disegno di Legge, così concepito, significa che la RAS paga la “continuità territoriale aerea” con fondi destinati alla mobilità interna, già profondamente inadeguata a fornire servizi, e ancor più servizi di qualità.
La logica propostaci con questo Disegno di Legge, allevia lo Stato italiano da una sua precisa responsabilità e cioè: garantire primariamente ai sardi e poi anche agli altri cittadini, una “continuità territoriale aerea” più volte conclamata e mai attuata.
Non c’è traccia di fondi, per questo settore, accantonati dallo Stato italiano e ancor meno, negli scorsi mesi l’assessore Solinas e il P. Cappellacci, hanno incalzato con la forza dovuta il governo Berlusconi su questi temi, per avere risposte certe. Risposte che a tutt’oggi mancano, vista la proposta di legge 337, pagata completamente con i nostri soldi, fra l’altro già impegnati in altre poste e dirottati all’ultimo momento. Questo dirottamento di fondi, sicuramente creerà disastri laddove sono stati sottratti.
Non possiamo accettare che la CTA sia attuata solamente sulle tratte per Roma e per Milano, per poi non parlare della “discontinuità territoriale aerea” con gli altri aeroporti italiani.
Oggi, più che mai, nel pieno di una crisi mondiale ed europea, governata dalle Multinazionali Finanziarie, la mobilità per noi sardi è un “lusso” e una “disgrazia storica”, un ulteriore peso per ogni nostra prospettiva di sviluppo economico e sociale.
Noi siamo convinti che il problema della CTA sia fondamentale per il nostro sviluppo e per il benessere delle nostre popolazioni, ma non possiamo accettare queste “logiche di scippo” ai danni di chi già non ha, e per non avere garantiti i servizi in termini di collegamenti geografici, di quantità, di qualità e ovviamente di costi equi.
Questa proposta è lontana anni luce dal voler risolvere il problema della CTA ai sardi, anzi, se andiamo a vedere la Delibera di Giunta n. 45/3 del 10 novembre 2011, “Disposizioni in materia di continuità territoriale e di trasporto pubblico locale”, è chiarissimo che questa Giunta, in modo maldestro finge di risolvere un problema per crearne altri, dimostrando con ciò una confusione cosmica e nessun tipo di strategia adeguata alla gravità dei problemi.
Infatti con questa Delibera di qualche settimana fa, si intende dirottare i fondi destinati al miglioramento dei trasporti locali, già fortemente carenti e inadeguati per le esigenze di “spostamento” dei cittadini sardi nel proprio territorio, alla CTA.
Con questa formula, in definitiva, si vogliono agevolare solo i turisti che verrebbero in Sardegna a prezzi vantaggiosi, perché pagati con le risorse economiche di noi sardi e non con quelli dovuti dall’Italia. Non dimentichiamo il problema irrisolto delle Entrate Fiscali, dovute dallo Stato italiano alla Sardegna e per la cui restituzione hanno accollato ai sardi i costi dei trasporti e della sanità.
In ogni caso, il turismo in Sardegna non può decollare, neppure pagandoli per venire, se prima non si risolvono i bisogni e i problemi interni con adeguate risorse, e sapendo chi paga e da dove si attinge.
Il Disegno di Legge 337 è centrato sulle “norme per la copertura finanziaria della continuità territoriale” e cioè i 57 milioni e 500 mila previsti per il 2012 e per ciascuno degli anni 2013/14, da quale fonte provengono?
Mentre il Governo italiano prende distanze dal problema, con questa Proposta di Legge, davvero poco credibile, la Giunta della RAS crede di avere in mano la “formula magica”… è un vero peccato che poter dare risposte , dovrà provvedere paradossalmente a pagare di tasca propria e ribadisco, dirottando i fondi destinati a incrementare i trasporti locali, già fortemente carenti e inadeguati per le esigenze dei sardi, a partire dai lavoratori, agli studenti sempre più in difficoltà non solo perché le scuole pubbliche in Sardegna stanno chiudendo, ma anche perché è sempre più difficoltoso raggiungerle per la disorganizzazione o l’inesistenza dei trasporti pubblici interni.
La gestione dell’ARST, nella sua inefficienza, dominata da crisi e sperperi, ne è un esempio tragico.
Insomma, la 337, più che una “proposta di Legge”, è un “gioco di prestigio” per imporre in modo subdolo ai sardi, ennesimi insopportabili sacrifici e tagli ai trasporti interni già fortemente problematici, sino a negare alle nostre popolazioni ogni possibilità di spostamento interno pubblico nel proprio territorio.
Con questa proposta di Legge non si garantisce ai sardi alcuna CTA ma assolve da ogni responsabilità morale ed economica lo Stato italiano. Questa legge rema contro gli interessi dei sardi.
Claudia Zuncheddu
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