Gioco d’azzardo: proposta di legge per marchio “slot free” nei locali
Guarda il servizio di Sardegna 1 sul Progetto di Legge e l’intervista a Claudia Zuncheddu
(AGI) – Cagliari, 17 ott. – Un marchio per identificare i locali “Slot free – Regione Sardegna” che, in cambio della decisione di non dotarsi delle macchinette per gioco d’azzardo, ricevono dal Comune sconti su Tarsu, Imu e altre agevolazioni fiscali. E’ una della indicazioni contenute nella proposta di legge presentata dai consiglieri regionali di Sel e Sardigna Libera per prevenire il gioco d’azzardo patologico, in particolare quello del “far west delle slot machine”, ha detto Francesco Agus, coordinatore di Sel della Provincia di Cagliari. “In Sardegna il fenomeno del gioco d’azzardo patologico sta assumendo dimensioni inquietanti – ha spiegato Daniele Cocco – Sassari e’ la quarta citta’ in Italia per numero di giocatori d’azzardo, prima anche di Napoli e Roma: e il costo sociale di questo fenomeno e’ elevatissimo. E’ un’azienda, l’unica in Italia, con il bilancio sempre in attivo anzi in crescita, perche’ non solo non risente ma si giova della crisi economica che affossa tutti i settori produttivi fornendo una speranza a chi pensa di non avere altre possibilita'”.
Solo a Sassari si contano 1780 slot machine, una ogni 70 abitanti: la spesa nel 2012 e’ stata di 76 milioni di euro, 550 a testa compresi neonati e anziani. Cagliari e’ stata oggetto di uno studio dell’equipe del Serd (Servizi per le dipendenze) pubblicato nel 2012 dal “The Italian Journal of Addiction”, dal quale si evince che il 46% di chi si e’ rivolto al Sert e’ schiavo delle slot machine. Claudia Zuncheddu di Sardigna Libera ha lanciato l’allarme criminalita’, sottolineando anche che soggetti particolarmente a rischio sono diventate le madri di famiglia: “In Sardegna un gran numero di slot machine sono scollegate dal sistema nazionale e controllate dai cinesi che sono tecnologicamente molto all’avanguardia e fanno finire nelle tasche della malavita tutto quello che ricavano. E lo Stato, in tutto questo, e’ assente”. Indispensabili, infine, – secondo i proponenti – interventi di tipo sanitario perche’ chi e’ affetto da ludopatia va curato come chiunque altro abbia una dipendenza. La copertura finanziaria prevista per la legge, composta da undici articoli, e’ di 50mila euro. In Italia in un anno si spendono – e’ stato spiegato nella conferenza stampa di stamane – in giochi d’azzardo circa 1450 euro pro capite, 1890 considerando solo i maggiorenni. Un fiume di denaro, 79 miliardi di euro, che fa del gioco d’azzardo la terza impresa in Italia che si sommano ai 10 miliardi in circolo con i giochi d’azzardo illegali. I consiglieri chiedono anche un rafforzamento dei controlli gia’ previsti dalla legge, per esempio sulla distanza dei centri gioco dalle scuole che non puo’ essere inferiore ai 500 metri. (AGI)
La piaga dei giochi d’azzardo: Sel e Sardigna libera propongono una legge regionale per limitare le slot.
Maggiori controlli nei locali dove ci sono slot machine e agevolazioni sui tributi per i titolari degli esercizi pubblici che, al contrario, decidono di non installarle. Negli undici articoli della proposta di legge presentata ieri dai consiglieri regionali di Sel, Daniele Cocco, e di Sardigna libera, Claudia Zuncheddu, sono sintetizzate alcune indicazioni finalizzate ad arginare una piaga che si sta diffondendo sempre più.In base ai dati illustrati dai due consiglieri e dal coordinatore provinciale di Sel, Francesco Agus, si scopre che in Sardegna la spesa annuale pro capite per il gioco d’azzardo è di circa 1.400 euro, contro la media nazionale di 1.450 euro. A Sassari sarebbero state censite 1.780 slot machine, una ogni 70 abitanti (la media italiana è di una ogni 150). «Tra le città più colpite dal fenomeno c’è proprio Sassari», afferma Cocco, «prima a livello regionale e quarta in Italia (dopo Pavia, Napoli e Roma). Nel 2012 sarebbero finiti nelle macchinette mangiasoldi di Sassari 76 milioni di euro, pari a quasi 550 euro per abitante». Il gioco d’azzardo patologico (Gap) è considerato una tra le cause principali di indebitamento e di usura. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il Gap scatena una patologia che «ha una stretta affinità con le dipendenze», precisa Zuncheddu, «e che può essere paragonata, per alcuni aspetti, alla tossicodipendenza. Ogni anno vengono proposti nuovi giochi che contribuiscono a incentivare il dramma di chi cade nella spirale». Nella proposta di legge, che ha mutuato alcuni schemi legislativi già proposti in altre Regioni, si fa riferimento a iniziative di prevenzione e informazione da attivare anche nelle scuole. «Secondo uno studio del Serd di Cagliari», dice Agus, «il giocatore patologico che vive nel cagliaritano è un uomo nel 74% dei casi, ha circa 46 anni, una licenza media inferiore e lavora». Gli esponenti di Sel e Sardigna libera propongono anche l’istituzione di un marchio regionale “Slot free – Regione Sardegna” che potrà essere rilasciato dalla Regione agli esercenti che scelgono di non avere slot machines nei loro locali. Intanto, il segretario regionale dell’Italia dei valori Federico Palomba, che ha predisposto la proposta di legge sul divieto del gioco d’azzardo presentata da Idv, precisa che «già da agosto si può andare a firmare per una legge d’iniziativa popolare che abolisca il gioco d’azzardo a eccezione dei giochi storici del lotto e delle scommesse sportive». (Eleonora Bullegas)
L’Unione Sarda – 18/10/2013
Sel/SARDIGNA LIBERA: L’invasione delle slot machine va fermata con una legge.
Un marchio per identificare i locali slot free che, in cambio della scelta di non avere le macchinette mangiasoldi, riceveranno dal Comune sconti su Tarsu, Imu e altre agevolazioni fiscali. È una degli articoli contenuti nella proposta di legge presentata dai consiglieri regionali di Sel e Sardigna Libera per prevenire il gioco d’azzardo patologico, in particolare quello del «far west delle slot machine» che «in tempi di crisi come questo sono delle vere e proprie rovina famiglie».In Sardegna il fenomeno ha assunto dimensioni inquietanti – ha detto Daniele Cocco (Sel) – Sassari, con 1780 slot, è la quarta città in Italia per numero di giocatori d’azzardo, davanti a Napoli e Roma, e il costo sociale dell’invasione è elevatissimo». Nell’isola, la spesa pro capite è stata finora di oltre 1.450 euro ed è in aumento. «È una disgrazia sociale – ha denunciato Claudia Zuncheddu (Sl) – che va fermata con una legge destinata a salvare i sardi dalla ludopatia, malattia che, come dimostrato, dà una forte dipendenza e va curata subito».
La Nuova Sardegna – 18/10/2013
VEDI ANCHE…
…l’interrogazione Zuncheddu del 12 marzo 2013 sulla soppressione, da parte della Regione, delle Unità per il trattamento delle dipendenze da alcol, tabacco e gioco d’azzardo.
Commenti