La RAS abbandona le Compagnie Barracellari impoverendo il Territorio sardo
La campagna antincendio in Sardegna è ormai imminente. Di fronte all’abbandono delle campagne, per la pesante crisi dell’economia agro–pastorale, viene sempre più a mancare il controllo del territorio e la capacità tradizionale di fronteggiare la piaga degli incendi.
Oggi più che mai, la vigilanza costante e capillare del territorio, da parte dei barracelli, sempre in prima fila, sarebbe irrinunciabile, se non fosse che proprio loro, sono stati abbandonati e condannati dalla RAS e dai suoi Assessori c.d. “competenti” (Sanità e Ambiente) a dover rinunciare al loro ruolo tradizionale di controllo, di prevenzione e di intervento sugli incendi nell’Isola.
A nulla sono servite le nostre sollecitazioni per sensibilizzare l’assessore alla Sanità e l’assessore all’Ambiente su un tema, che va ben oltre le nostre posizioni politiche personali, come ad esempio quello di mettere le Compagnie Barracellari nella condizione di poter continuare a svolgere il loro compito istituzionale di difesa della nostra risorsa più importante: Territorio e Ambiente.
Sono rimasti inascoltati i nostri insistenti appelli in Aula (vedi gli interventi dei consiglieri del Gruppo “Sel-Sardigna Libera”), anche nel corso del dibattito sulla Finanziaria 2013. Una Finanziaria, come tutti sappiamo, architettata clamorosamente per soddisfare gli appetiti delle clientele, ora dell’uno ora dell’altro, tra “istituti religiosi”, “sospetti impianti dentali per 1000 sardi”, “sistemi di informatizzazione” della macchina regionale che più mangia soldi e meno funziona etc. etc.
E’ uno scandalo che questa Finanziaria in un clima di “saccheggio privato” delle risorse pubbliche, abbia totalmente ignorato delle priorità come quella della tutela del territorio sardo, delle sue economie, del suo ambiente e della salute di chi ci vive e lavora. Ma nel caso delle Compagnie Barracellari, non c’era neppure da spendere nuovi fondi, l’assessore alla Sanità doveva semplicemente inviare alle ASL territoriali, una nota firmata con cui le autorizzava a fare il prelievo ematico, un ECG e la spirometria ad ogni barracello. Questo è ciò che la Legge prevede e impone. Ma il rispetto delle Leggi, per l’assessora alla Sanità, è un optional visto l’arroganza con cui non ha esitato a violare la LR n. 12 del 30 giugno 2011 che prevede: “Al fine della necessaria operatività, i componenti delle compagnie barracellari e delle associazioni che svolgono attività di tutela ambientale in regime di convenzione con le pubbliche amministrazioni sono sottoposti, a carico del sistema sanitario regionale, agli accertamenti obbligatori di idoneità”.
Negando le visite mediche gratuite per l’idoneità ai Barracelli, con l’alibi di “risparmiare un pugno di Euro”, l’Assessora alla Sanità, si rende inconsapevolmente complice di un irresponsabile abbandono del territorio e delle campagne sarde, soprattutto all’inizio della stagione estiva solitamente foriera di incendi.
Quando istituzionalmente si è chiamati a gestire il Bene Comune, bisogna ricordare l’amore per la propria Terra, la conoscenza del valore della vita e della salute per l’uomo e il suo habitat. Non si nasce competenti, ma spesso lo si può diventare con la dedizione, lo studio e l’ascolto.
I valori di Competenza, Trasparenza e Legalità, sono l’ “asse portante” di un sistema di gestione democratica e partecipata del Bene Collettivo. La sistematica violazione di questi valori da parte di chi oggi governa la Sardegna, è alla base del declino della Politica e delle sue istituzioni, e del “far west” che purtroppo oggi regna nelle nostre campagne e nei nostri territori.
Claudia Zuncheddu
Sardigna Libera
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