Claudia Zuncheddu Blog

Sull’abbattimento delle ville dell’architetto Ubaldo Badas 0

Sull’abbattimento delle ville dell’architetto Ubaldo Badas

Ancora una volta per il Centro Destra che amministra la nostra città conta il profitto e non il genio, l’arte e l’innovazione architettonica.All’architetto Ubaldo Badas, autore di opere di pregio annoverate nella storia dell’architettura...

Mozione Zuncheddu – firmata da tutte le forze dell’opposizione 0

Mozione Zuncheddu – firmata da tutte le forze dell’opposizione

Sulle carceri speciali, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento.Protocollo del 17/07/09

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:–      il piano di riorganizzazione delle carceri presentato dal Ministro Alfano avalla il progetto di portare in Sardegna, per scontare la pena, la più pericolosa criminalità mafiosa internazionale soggiornante nelle carceri italiane;–      tale piano, partendo dalla necessità di riorganizzare le carceri nel nostro territorio, e in particolar modo a Cagliari e a Sassari, propone di creare bracci speciali per un totale di circa 400 posti da riservare a detenuti in regime di 41 bis (carcere duro);–      i detenuti da “carcere speciale” in Italia sono circa 600 e tutti esponenti della criminalità mafiosa: dalla n’drangheta alla camorra, tutte realtà legate alla delinquenza internazionale che con i suoi traffici (dalla droga, alla prostituzione, ai rifiuti) ha inquinato il tessuto economico e sociale di diverse parti del mondo, compreso quello italiano;

Comunicato Stampa in sostegno degli agricoltori 0

Comunicato Stampa in sostegno degli agricoltori

Sulla crisi della chimica – Porto TorresSiamo a fianco dei lavoratori sardi in difesa del posto di lavoro e dell’economia industriale del Nord Sardegna. Ribadisco la  totale solidarietà dei Rossomori e la mia  disponibilità personale...

Comunicato Stampa in sostegno degli agricoltori /2 0

Comunicato Stampa in sostegno degli agricoltori /2

In sostegno della manifestazione degli agricoltori sardi e della Coldiretti Sardegna e in difesa dei prodotti sardi I Rossomori da sempre sostengono lo sviluppo dell’ economia tradizionale sarda e del settore agro-pastorale, a tutela dei prodotti sardi di qualità,“frutto della nostra terra” e si...

Appello 0

Appello

Raccomando a tutti i Rossomori e agli amici del blog di registrarsi awww.politicaonline.ipbfree.com . E’ il sito che va a sostituire il “glorioso” e interessantissimo politicaonline.net  purtroppo chiuso a causa del decesso del principale amministratore. Il sito...

Consiglio Regionale 16 0

Consiglio Regionale 16

Sulla mozione n° 14 “In difesa del diritto allo studio e contro lo smantellamento della scuola pubblica in Sardegna voluto dalla Riforma Gelmini”. La Riforma Gelmini  mina la scuola pubblica, uno dei pilastri portanti della società italiana invidiata, insieme alla sanità pubblica, in tutto il mondo. Oggi la ricaduta di questa misura in Sardegna è di particolare gravità. Numerosi colleghi presenti in aula, che hanno superato i 50 anni di età anagrafica e che sicuramente in buona parte non hanno frequentato le elementari nei grossi centri urbani e nelle grandi città della Sardegna, ricorderanno che per frequentare la scuola dell’obbligo bisognava  percorrere talvolta 4-5 Km a piedi, poiché la scuola elementare e media non era diffusa in modo capillare nei centri dell’isola ma erano,  come vorrebbe adesso la nuova riforma Gelmini, accorpate nei centri principali in modo da raggiungere il cosiddetto “numero idoneo o minimo di studenti”.Così come ricorderanno le aule superaffollate (30-50 alunni) dove con grande spirito di abnegazione e fatica degli insegnanti si faceva lezione a più classi contemporaneamente. Questa situazione di disagio e di negazione del diritto allo studio per vasti strati della popolazione sarda in passato, oggi viene  riproposta sotto forma di innovazione, dalla “riforma della scuola Gelmini”. Riforma sostenuta con forza dal governo italiano e non osteggiata, se non con formali e ipocriti richiami sulla stampa da parte di autorevoli esponenti del CD sardo. Ciò rappresenta un ritorno ad un  passato tragico e umiliante dove la scuola pubblica era un privilegio e  un diritto riservato ad una èlite.

Consiglio Regionale 16/07/2009 0

Consiglio Regionale 16/07/2009

Dopo la seduta di ieri 15, con la partecipazione di associazioni e sindacati si apre il dibattito sullaMozione dell’opposizione su “crisi economica, sociale ed occupazionale in Sardegna”. Notevole l’assenteismo fra i banchi della Giunta e del Consiglio. Candu no faidi a chistionai a is murusu – deu du naru Questa  giornata sa di grande farsa.In un momento di grandissima sofferenza per i sardi, sofferenza legata ad una crisi occupazionale drammatica e senza precedenti avrei voluto onorare il mio compito istituzionale partecipando al dibattito politico con lo spirito di contribuire a trovare soluzioni.Ma spente le “luci dei riflettori” in quest’aula, si spegne forse anche l’interesse per “il problema” e si crea il “grande vuoto”, una “grande desolazione” che del deserto (denunciato dal consigliere Gian Valerio Sanna) non ha né la bellezza, né il fascino, né la storia.Con grande frustrazione rinuncio  al mio contributo sul tema e pongo una domanda: “di quale “unità” si intendeva parlare ieri a proposito di come questa classe politica, forse inadeguata, debba muoversi per trovare soluzioni al dramma occupazionale?Dopo la “full immersion generale” (di ieri) nei valori del sardismo, fra “sovranità”, “autodeterminazione del destino del nostro popolo”, “Sardegna: Nazione”, per non parlare di quelli che prima condannano il colonialismo e poi vanno a far parte delle sue truppe cammellate…. Dobbiamo prendere atto cheai nostri problemi tanto ci pensa Roma…     C’è un pesante problema di credibilità.

“Lettera” a Giacu Meloni 0

“Lettera” a Giacu Meloni

Pubblichiamo una lettera di Claudia Zuncheddu a Giacomo Meloni, Segretario della CSSsul suo intervento tenuto in Consiglio Regionale all’assemblea straordinaria per l’emergenza economico-sociale che troverete poi riportata integralmente a seguire.
Caro compagno Giacomo
 
In Consiglio Regionale, il 15 luglio,  dal mio banco, in alto e il primo a sinistra, ho seguito con attenzione ed emozione il tuo intervento “fueddu po fueddu”.
In questa  drammatica  lotta per la sopravvivenza non solo per il diritto negato al lavoro ma per lo stesso diritto negato alla salute e alla vita, il tuo  intervento dettato dal cuore non poteva che essere trasmesso dall’intensità anche emotiva della nostra lingua.
 
Ho avvertito con commozione quanto  la lingua sia “identità di popolo”,   sapendo  trasmettere con i “suoni dell’anima” un messaggio forte e doloroso. Un messaggio  che impone a noi  sardi il ritorno a “su connottu”,  e a tutta la classe politica, sempre più inadeguata, una profonda riflessione e assunzione di responsabilità.
Il tuo discorso che ha espresso l’essenza del mio pensiero, visto che non potevo intervenire in quanto avrebbero parlato solo i capi gruppo, ha avuto una grande valenza nel riaccendere la  speranza di una vita alternativa non solo possibile ma obbligata all’industria: frutto velenoso di un sistema coloniale feroce e inclemente che ha visto la complicità dell’apparato politico locale totalmente asservito in cambio di privilegi personali e/o familiari.

Candu no faidi a chistionai a is murusu 0

Candu no faidi a chistionai a is murusu

15/07/09Consiglio RegionaleDopo la seduta di ieri 14, con la partecipazione di associazioni e sindacati si apre il dibattito sullaMozione dell’opposizione su “crisi economica, sociale ed occupazionale in Sardegna”. Notevole l’assenteismo fra i banchi della Giunta e del Consiglio. Candu no faidi a chistionai a is murusu – deu du naru Questa  giornata sa di grande farsa.In un momento di grandissima sofferenza per i sardi, sofferenza legata ad una crisi occupazionale drammatica e senza precedenti avrei voluto onorare il mio compito istituzionale partecipando al dibattito politico con lo spirito di contribuire a trovare soluzioni.Ma spente le “luci dei riflettori” in quest’aula, si spegne forse anche l’interesse per “il problema” e si crea il “grande vuoto”, una “grande desolazione” che del deserto (denunciato dal consigliere Gian Valerio Sanna) non ha né la bellezza, né il fascino, né la storia.Con grande frustrazione rinuncio  al mio contributo sul tema e pongo una domanda: “di quale “unità” si intendeva parlare ieri a proposito di come questa classe politica, forse inadeguata, debba muoversi per trovare soluzioni al dramma occupazionale?

Comunicato Stampa:”Sulla crisi industriale” 0

Comunicato Stampa:”Sulla crisi industriale”

“Non si può affidare la difesa del pollaio alle volpi” Migliaia di operai del comparto industriale, metalmeccanico e chimico della Sardegna, che hanno manifestato oggi a Cagliari per la difesa del posto di lavoro e contro lo smantellamento del comparto chimico di Porto Torres, annunciato dall’ENI nei giorni scorsi, rappresentano la vera forza e la vera unità da cui bisogna partire per dire “no” ai diktat dell’ENI e del governo di Berlusconi che ne è il maggiore azionista, e che in Sardegna è rappresentato dal “governo amico” di centro destra di Cappellacci. La volontà unitaria delle forze politiche istituzionali nel manifestare la difesa degli interessi della Sardegna, ieri a Roma, non vuol dire esimersi dal giudicare l’operato della  Giunta Cappellacci; giunta nata sulle  “promesse elettorali di difesa  dell’occupazione dal Sulcis a Porto Torres”  e che sta cinicamente disattendendo giorno dopo giorno. Il presidente Cappellacci sta  dimostrando, ancora una volta, di non avere ad oggi nessuna autonomia politica e nessuna credibilità e autorevolezza. Con i suoi “viaggi della speranza” a Roma dimostra sempre più di essere  “telecomandato” da Berlusconi. La presidente del Consiglio Regionale Claudia Lombardo  avrebbe fatto meglio a convocare la riunione straordinaria del Consiglio prevista per il 15 nel Petrolchimico di Porto Torres, per essere con gli operai e  dare con ciò un  concreto segnale di appoggio alla loro lotta e un monito all’ENI e al governo italiano di centro destra.I sardi stanno capendo, tristemente a proprie spese, che non si può più affidare la difesa del pollaio alle volpi.