Claudia Zuncheddu Blog

Per l’Anfiteatro Romano: una lunga lotta senza tregua 0

Per l’Anfiteatro Romano: una lunga lotta senza tregua

Il rivestimento di legno dell’anfiteatro romano di Cagliari, è uno dei frutti avvelenati delle menti perverse del  Centro Destra che in questi anni amministra la vita di Cagliari e dei suoi cittadini.Cancellare la memoria storica di un popolo e di una città è un reato contro l’umanità per chi crede nei valori universali di civiltà, di identità e di uguaglianza e rispetto fra i singoli e fra i popoli. L’anfiteatro romano come tutti gli altri tesori storici di Cagliari (e non si può non pensare con dolore a Tuvixeddu),  sono parte integrante della nostra storia e della nostra identità. Essi costituiscono (insieme all’ambiente) la nostra vera  ricchezza e nello stesso tempo  un “patrimonio universale” inalienabile.Nel 2000, La Nuova Sardegna fu a fianco delle lotte di  gente comune, di cittadini organizzati, di intellettuali e di artisti  che si sono battuti contro una classe politica ottusa, cieca, feroce  e ignorante che vede nei propri privilegi e nel proprio dominio l’unica ragione per esistere.A distanza di nove anni, le lotte per la difesa della nostra storia non hanno conosciuto tregua e oggi come “interrogazioni più che mai partecipate”,  tornano contemporaneamente sui  banchi del Consiglio Comunale e del Consiglio Regionale.                     Claudia Zuncheddu

Interrogazione Zuncheddu – Ben Amara su sospensione seconda tranche progetto scuola 2008/09 0

Interrogazione Zuncheddu – Ben Amara su sospensione seconda tranche progetto scuola 2008/09

Premesso che     •    i risultati emersi dalle indagini effettuate dal Programma PISA ( Programme for International Student Assessment) promosse da OCSE ( Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e dall’INVALSI ( Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione)  in riferimento all’anno scolastico 2006 denunciavano l’inadeguatezza dei  livelli formativi della scuola Sarda (  e di quella Italiana) rispetto agli obiettivi prefissati dalla Conferenza di Lisbona e ponevano il sistema scolastico sardo in coda alla classifica nazionale;    •    per recuperare le criticità emerse da tali indagini la precedente Giunta Soru con delibera 47/29 del 22/11/2007 destinava al Programma Regionale  denominato “ Progetto Scuola” per il biennio 2007 -2009, 30 milioni di Euro che trovavano copertura nel Bilancio Regionale Ordinario.  Considerato che     •    al termine della prima edizione del Progetto Scuola si registravano i risultati positivi   dei laboratori disciplinari per i docenti, come riportato dalla delibera succitata in cui l’Assessore competente infatti registrava che “ […] al 31 agosto 2008 sul totale di 426 Autonomie scolastiche il 97,2% pari a 414, ha programmato i laboratori; l’82% pari a 341, li ha riportati a compimento; sul totale ( 3083 didattici e 3083 extracurricolari) risultano conclusi 6.232 laboratori (3476 didattici e 2756 extracurricolari);

Sul monitoraggio Poligono Interforze Salto di Quirra a cura del Min.Difesa 0

Sul monitoraggio Poligono Interforze Salto di Quirra a cura del Min.Difesa

Interrogazione Zuncheddu e più con richiesta di risposta scritta

Premesso che

–  le attività che si svolgono presso il poligono interforze di Salto di Quirra sono oggetto di forti proteste da parte della società civile, che ne denuncia gli effetti devastanti sulla salute pubblica legati all’abnorme incidenza di alterazioni genetiche  e tumori al sistema emolinfatico (leucemie, linfomi ecc.) riscontrati nei centri abitati in prossimità del poligono, in particolare nella frazione di Quirra, e tra le categorie a maggiore esposizione (militari, famiglie di militari, pastori, dipendenti della Vitrociset, proprietari di orti e vigneti adiacenti all’area militare)
  
– la Commissione d’inchiesta del Senato sull’uranio impoverito ha prestato particolare attenzione al caso Quirra e ha confermato la fondatezza dei timori e delle denunce dei medici base, dei comitati spontanei e della stampa sarda. Tale Commissione ha inoltre affermato il principio di precauzione ed il dovere del Ministero della Difesa di risarcire non solo i militari inviati nei teatri di guerra ma anche i civili che, vivendo o lavorando nel territorio del poligono, sono colpiti dalle patologie associate all’inquinamento bellico (nanoparticelle, onde elettromagnetiche, uranio ecc.) ribaltando l’onere della prova e facendo carico alla Difesa di dimostrare la sua eventuale estraneità rispetto alle patologie comunemente indicate come “sindrome Balcani- Quirra”.

“Terremotu Militari?” Interrogaus su Guvernu de sa Sardigna 0

“Terremotu Militari?” Interrogaus su Guvernu de sa Sardigna

Le esercitazioni militari continuano a creare paura, panico e condizioni di insicurezza in Sardegna. Innanzitutto per il “diritto al rispetto” e alla  “conoscenza” degli eventi che avvengono nel nostro territorio con le ripercussioni sulle popolazioni, interroghiamo il Presidente della Regione e l’Assessore alla Difesa dell’Ambiente.    Consiglio Regionale della Sardegna  XIV LegislaturaINTERROGAZIONE ZUNCHEDDU. Con richiesta di risposta scritta su: “Esercitazione militare svoltasi nel Mar Tirreno con interessamento del Nord-Est della Sardegna – 15 Giugno 2009”.Premesso che  in base a quanto appreso dalla stampa il 16 Giugno 2009, la mattina del martedì 15, due potenti boati e una lunga vibrazione causate presumibilmente da un’esercitazione aero-navale in corso al largo del Mar Tirreno, avrebbero creato panico fra i residenti e i villeggianti lungo la costa Est della Sardegna, da Olbia (fonte TG) a Barisardo, con epicentro alla Caletta di Siniscola, a San Teodoro. La popolazione, ignara delle operazioni militari in corso, avrebbe attribuito tali fenomeni a scosse telluriche che precedono il “fenomeno terremoto” ( intasando i centralini dei Vigili del Fuoco per avere informazioni sull’accaduto) : 

Per il 60° Anniversario del Parlamento Sardo 0

Per il 60° Anniversario del Parlamento Sardo

Il gruppo consiliare in Regione di cui faccio parte (Comunisti-La Sinistra Sarda-Rossomori), mi ha onorato delegandomi a rappresentarlo in occasione del 60 anniversario del Parlamento Sardo.
Dopo alcune incertezze sul taglio del mio intervento, ho optato per un discorso politico di radice storica antica, dal quale ritengo sia necessario ripartire per costruire un futuro più felice per i sardi. L’impronta parte dall’Autonomia versol’Autogoverno
Saludu su guvernu de sa Sardigna e totus is sardus benius a intendi “pagu noas” a pitzus de s’AutonomiaLe cosiddette classi dirigenti sarde guardarono sin da subito all’autonomismo moderno, emergente dalla rivoluzione angyoiana, alla fine del 1700 con la vista alterata dallo strabismo perenne. Teorizzarono senza vergogna questa loro alterazione visiva pronunciando e diffondendo, una loro famosa massima che le voleva fedeli al re, non infedeli alla patria sarda.In questa massima, quasi un principio etico e culturale, può essere racchiusa la storia di circa duecento anni dell’Autonomia della Sardegna e di tutti gli autonomisti sardi, compresi  i dirigenti del Psd’Az che quanto a strabismo, non sono stati certo gli ultimi. Naturalmente non ci sfugge che la moderna Autonomia non è che “un miagolio di un gattino esangue, inabile a confrontarsi con il ruggito del leone della indipendenza nuragica”, aspettativa di liberazione nazionale e di autogoverno di un popolo. Indipendenza nuragica che non aveva bisogno di alcuno Stato per reggersi, perché la sua potenza era costituita dalle decine di migliaia di comunità di villaggio (su cui non incombeva una “città-capitale” famelica), autonome, sovrane e collaboranti all’interno di una Confederazione capace di governare tutta l’isola e che si rappresentava verso l’esterno, certamente verso l’Egitto delle Piramidi e la Grecia fortificata, con il sistema simbolico, unico al mondo, di più di diecimila nuraghi e altri monumenti megalitici.

Contro la Xenofobia e l’autoritarismo del Governo Italiano 0

Contro la Xenofobia e l’autoritarismo del Governo Italiano

La “riforma della legge sulla sicurezza” voluta dal governo italiano di Centro Destra e approvata dal Parlamento, viola i diritti fondamentali degli immigrati legalmente presenti in Italia.La legge di Berlusconi & C. contempla il...

No est prus tempu de dromiri. Est tempus de batallas po in sardus!! 0

No est prus tempu de dromiri. Est tempus de batallas po in sardus!!

La Giunta Regionale di Centro Destra, oltre le “promesse gratuite”  con la sua “cultura cinica e feroce del saccheggio ambientale” non perde tempo e con una delibera del 19/05/09, in materia di concessioni demaniali, emana nuove norme per agevolare la concessione  di oltre 40 mila ettari di  aree litoranee sarde da destinare a villaggi turistici e ad alberghi. Più stelle avranno più parti di arenile  occuperanno.Tutto ciò in barba alle aree di pregio ambientale che oltre ad essere sino ad oggi usufruibili gratuitamente dai cittadini, sono siti di importanza comunitaria (S.I.C.) inseriti nella rete ecologica regionale, italiana ed europea, ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, esecutiva con D.P.R. n. 357/1997 e successive modifiche ed integrazioni (elenco regione biogeografica mediterranea approvato con decisione Commissione europea n. 3261 del 19  luglio 2006 in G.U.  CE n. L259 del 21 settembre 2006); Noi riteniamo che i beni ambientali non possono essere privatizzati.Tutti i cittadini hanno diritto all’uso responsabile e gratuito del mare e delle spiagge.Per la tutela di questo nostro patrimonio, unica e reale ricchezza per i sardi, l’interesse pubblico dev’essere sempre prioritario rispetto all’interesse privato.Chiediamo che la Giunta regionale  revochi  la deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009. Claudia ZunchedduConsigliera Regionale  Rossomori      

Sulle elezioni per il Parlamento Europeo 0

Sulle elezioni per il Parlamento Europeo

…e nosu  sardus e ita c’intraus?Il collegio unico Sardegna/Sicilia, per il Parlamento Europeo,  a causa del rapporto numerico degli abitanti delle due isole (1.600.000 sardi contro 6.000.000 siciliani) nega ogni possibilità di rappresentanza dei sardi nel Parlamento Europeo.Ci troviamo paradossalmente di fronte alla violazione della Legge sancita  dalla stessa Comunità Europea per l’Italia (Legge n. 482 del 15/12/1999) su “Norme a tutela delle minoranze linguistiche”, le quali hanno diritto di rappresentanza e alla partecipazione alla vita culturale, sociale ed economica degli Stati e della Comunità stessa.   Ma  ancora oggi il “collegio unico per le due isole”, che premia solo la Sicilia, contrasta con la ricca legislatura della Comunità Europea, tesa alla salvaguardia e alla valorizzazione delle minoranze linguistiche: Legge che riconosce ai sardi un diritto che può essere tutelato con ricorso alla Corte di Giustizia Europea.  Resta il fatto che con l’ennesima discriminazione si aggravano i danni per la Sardegna, nell’indifferenza generale della classe politica verso i problemi legati alla nostra insularità, alla drammatica situazione dei trasporti, all’isolamento, all’indebolimento delle nostre economie.E’ per l’assenza di una “voce reale e autorevole” in grado di rappresentarla concretamente, la Sardegna si è vista escludere dalle regioni contemplate nell’obbiettivo 1, considerata quindi non area depressa.Le promesse elettorali di Berlusconi, inerenti il collegio unico sardo, cosa possibile in quanto deliberabile semplicemente dal Consiglio dei Ministri da lui presieduto, si sono dimostrate le ennesime “bufale mediatiche”, come del resto tutte le altre “bufale” come ad esempio il mantenimento dei posti di lavoro nel Sulcis, a Portotorres e nel Nuorese, fatte dal suo “proconsole” Cappellacci. In colonia tutto è “gratuito”, anche le promesse intanto basta solo non mantenerle. Questi ultimi avvenimenti sono inconfutabili. I “proconsoli”, in quanto tali,  non hanno nessuna capacità di mantenere gli impegni presi, poiché sono semplici e spietati esecutori di ordini de “su meri de Arcore”. Sino a quando si potrà continuare ad abusare della nostra intelligenza e della nostra pazienza?     A tutt’oggi anche i partiti progressisti italiani non  hanno condotto alcuna  battaglia significativa e concreta per garantire alla Sardegna il diritto alla propria rappresentanza nel Parlamento Europeo. Questa situazione ha creato nei sardi e tra i Rossomori, un “sofferto e incompiuto dibattito” tutt’ora aperto,  che vede una parte dei militanti ben motivati a dare un segnale forte di dissenso, contro la destra, attraverso l’astensione e il disertare le urne, e un’altra  parte, che opta in questa tornata elettorale, per  votare naturalmente le liste della sinistra per cercare di combattere in questo modo e in questa occasione lo “strapotere” del Centro Destra e de “su meri di Arcore”. Claudia Zuncheddu                                                                                              Arregodu un’arrexonamentu  giai fattuPolitica  in Consiglio Comunale a Cagliari 04/11/2008:: Sa Sardigna in su Parlamentu EuropeuSul mantenimento delle preferenze alle elezioni europee e per l’introduzione della Circoscrizione Sardegna.Il voto di preferenza è un diritto alla base della democrazia e come tale si contrappone alle mire dei vertici dei partiti: “intoccabile casta”, che con le sue liste blindate e senza preferenze,  perpetua d’ufficio la concentrazione del potere nelle mani delle segreterie dei partiti, senza  che la base dei degli stessi  e la  collettività in generale possa mai  metterla in discussione.La mancanza di una reale democrazia partecipativa all’interno degli stessi partiti politici e  in modo trasversale, ritengo sia la principale causa del fallimento di tutto il sistema di gestione del “bene  della collettività”.  Queste logiche tanto care ai partiti aziendalisti e ai partiti che non gradiscono una reale partecipazione popolare alle scelte collettive, meritano di essere “rivisitate” anzi, “rivoluzionate”.Il diritto al voto, è un momento di espressione democratica dovuta ad ogni singolo cittadino come  reale strumento di partecipazione che consente di scegliere oltre il partito politico, il nome di chi viene demandato a rappresentare.Ma alla vigilia delle Elezioni per il Parlamento Europeo Per quanto riguarda la “Circoscrizione Sardegna” (con l’accorpamento delle due isole), è l’ennesima “ingiustizia-beffa”  che vede la Sardegna fortemente discriminata in quanto assoggettata numericamente dalla Sicilia.A noi sardi è preclusa ogni possibilità di esprimere  rappresentanti propri nel Parlamento Europeo. Chi può dar maggior forza alle ragioni dei sardi e della Sardegna se noi non ci siamo?

Ennesimo incidente sul lavoro alla SARAS di Sarroch 0

Ennesimo incidente sul lavoro alla SARAS di Sarroch

Ancora tre morti bianche, per ribadire il diritto al lavoro, alla sicurezza, alla vita.Apprendiamo che nelle prime ore del pomeriggio tre operai, impegnati alla pulizie di serbatoi, all’interno dello stabilimento Saras, sono deceduti a causa delle esalazioni tossiche.Lo stabilimento Saras di Sarroch, di proprietà della famiglia Moratti, lavora  giornalmente il 15% dell’intera raffinazione italiana: 300.000 barili al giorno.Al di là di ogni responsabilità individuale e collettiva di chiunque essa sia, sarà compito  degli inquirenti e della magistratura far luce e giustizia su queste ennesime morti del lavoro. E’ compito della politica e della società civile, denunciare il fatto che per ribadire il diritto al lavoro e alla dignità personale si  debba ogni giorno rischiare di non tornare a casa vivi o di trascinarsi nel tempo i frutti avvelenati di un lavoro  a scapito della propria salute  e di quella collettività. Non è possibile che una società civile e rispettosa  dei diritti  permetta tutto ciò. C’è qualcosa che non va in questa società, in questo modello di sviluppo che in nome del Profitto è disposto a passare sulla vita, sulla salute e sui diritti delle popolazioni e dei territori.

Altra Voce mercoledì 27 Maggio 2009 0

Altra Voce mercoledì 27 Maggio 2009

Dramma in Saras, tre operai morti erano addetti di una ditta esterna
Nel piazzale la rabbia dei colleghi: «Non si può morire per 900 euro»
L’azienda contro il docu-film “Oil”

 
di Marco Murgia

Prima Pierluigi – Pierluigi Solinas, 27 anni – dentro per controllare quali attrezzi servissero per la manutenzione del serbatoio dell’impianto di desolforazione: pochi secondi prima di sentirsi male e cadere dentro la cisterna. Poi Bruno – Bruno Muntoni, 52 anni, sposato e padre di tre figli – senza pensarci un attimo con l’unica idea in testa di tirare fuori Gigi, come lo chiamavano gli amici: crollato in un attimo. Il terzo è Daniele – Daniele Melis, 26 anni – il più giovane e la freddezza di indossare la maschera antigas: ma qualcosa non ha funzionato, ed è andato giù anche lui. Il quarto della squadra, Luca Fazio, siciliano da pochi mesi in Sardegna, si è salvato solo perché è svenuto prima di entrare: ricoverato in condizioni che non destano preoccupazione. Nei racconti dei colleghi c’è la cronaca dell’ennesima tragedia sul lavoro. Tre morti in pochi minuti alla Saras, a 30 chilometri da Cagliari: una delle maggiori raffinerie d’Europa, oltre mille lavoratori e una capacità di 300mila barili al giorno. Tre morti per un’operazione definita di routine, affidata a una ditta esterna specializzata in manutenzioni industriali.

Fare luce sulla dinamica e sulle cause dei decessi spetterà alla magistratura e al medico legale. Asfissia per mancanza di ossigeno o gas letali che avevano saturato il serbatoio: le prime ipotesi in campo sono queste. Di certo c’è che non indossavano la maschera, raccontano alcuni testimoni, ma la procedura era corretta: la manutenzione in cui erano impegnati dovrebbe essere preceduta da una bonifica preliminare.