Sui “morti di lavoro”
Il comunicato stampa sulla tragica morte de tre operai sardi alla Saras non è stato riportato dalla carta stampata quotidiana sarda in data di oggi. Il dramma è stato possibile anche grazie ad un sistema che ha come scopo esclusivamente il profitto. La Sardegna è una colonia della globalizzazione e forse per questo la vita di un sardo vale meno di un operaio continentale. Questo sistema ha bisogno dello sfruttamento del sacrosanto diritto al lavoro e dell’omertà a tutti i livelli, per stare in piedi e per continuare il proprio subdolo dominio sulle coscienze della gente. La storia ci insegna che alcuni giornali sardi non sono nuovi alla sudditanzacon i poteri petrolchimici. Così come tendono ad ignorare le denuncie delle minoranze e di tutti quelli che svelano la dura realtà della Sardegna sempre più piegata da un sistema economico coloniale. Il tentativo di eliminare dal circuito cinematografico il film “Oil”, uno spaccato tragico di una realtà lavorativa che purtroppo ieri si è riconfermato con la perdita di tre vite umane, fa parte di questa “strategia del silenzio e dell’insabbiamento” funzionale ai potentati economici e politici che vogliono privare del diritto al lavoro e alla vita il nostro popolo.