SD e Rossomori sul piede di guerra
di Cinzia Isola
Il trucco sarà pure determinante per trovare lavoro, ma a questo punto sarebbe necessario chiedersi: il lavoro di chi? Il rapporto tra il Comune di Cagliari e la Venus Dea si sta rivelando un “pasticCiaccio”. Dopo le polemiche sul Corso di formazione per inserimento lavorativo a Sant’Elia, a base di trucco e portamento, l’amministrazione comunale continua a servire ricche portate per la società di Maurizio Ciaccio, leader nel campo della bellezza. Il mistero sulle procedure di finanziamento resta ancora fitto: nessuna determina o documento istituzionale stabilisce l’entità del contributo, tanto meno il patrocinio. Che, tuttavia, potrebbe aver favorito una riduzione delle spese per la promozione dell’evento: le locandine acquistate nei quotidiani, ad esempio. O lo sconto, come ammesso dallo stesso titolare della Venus Dea, per l’affitto della sede individuata (Il lazzaretto di Sant’Elia).
Sempre sulla base delle dichiarazioni di Maurizio Ciaccio l’accordo sarebbe informale e sul progetto si sarebbe abbattuto solo un provvidenziale entusiasmo dell’assessore alle politiche sociali Anselmo Piras e la benedizione, sempre gradita e necessaria, del parroco don Marco Lai. Insomma, per questo progetto che dovrebbe prendere il via a breve, non c’è traccia di contributo. Ma in compenso, il “determinificio” dell’amministrazione comunale non è rimasto con le mani in mano: lo scorso 8 aprile, ecco spuntare la nuova determina in favore della Venus Dea. Il Corso di formazione per inserimento lavorativo, apparentemente, non c’entra nulla.