Claudia Zuncheddu Blog

Tracce d’intervento sul piano sanitario regionale 0

Tracce d’intervento sul piano sanitario regionale

Consiglio Comunale del 22/03/07 

                                          PIANO SANITARIO REGIONALE

Il Piano Sanitario Regionale, atteso dai sardi da circa 26 anni, finalmente si concretizza grazie alla politica dell’attuale amministrazione Regionale attenta alle priorità dei bisogni della gente. 
In questo lunghissimo arco di tempo, abbiamo assistito allo sgretolamento progressivo di tutto il sistema sanitario sardo, con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini e con un incontrollato sperpero di danaro pubblico, perpetuato dalle amministrazioni regionali di diversi colori e orientamenti che si sono succedute negli anni. 
L’assistenza sanitaria è diritto naturale inalienabile di tutti i cittadini. E’ un servizio primario… 
[div align=”justify”] per la sopravvivenza delle persone e come tale dev’essere gestito dal pubblico. 

Il primo parametro che definisce il grado di civiltà di un popolo è la qualità dell’assistenza sanitaria. Troppo spesso ho sentito parlare di bilanci economici attivi e passivi in sanità. 
In un sistema sociale evoluto, è la salute della gente che dev’essere in attivo, e non necessariamente i bilanci economici degli Enti, che devono invece fornire servizi di qualità soprattutto a quell’ampia fascia della popolazione che di fatto non ne può usufruire. La sanità pubblica non può essere un business e l’unica ricchezza che può produrre è la salute della gente. Tuttavia nell’interesse della collettività è necessario razionalizzare il servizio per migliorane la qualità e ridurre gli sperperi. 

Il nuovo Piano Sanitario Regionale come tutti i grandi progetti, presenta luci e ombre. 

Striscia La Notizia 0

Striscia La Notizia

     A proposito degli articoli pubblicati da “Il Sardegna” 23 Marzo 2007 – “Al posto dell’hotel un centro anziani a Santa Gilla i Nas svelano il trucco”24 Marzo 2007 –  “Nell’hotel aperto agli anziani … qui...

Confronto al Teatro Civico 0

Confronto al Teatro Civico

A proposito del dibattito sull’11 Settembre.

                                           Intervento di Claudia Zuncheddu.

La SARDEGNA è al centro della strategia della guerra. 
Si usa il nostro territorio per le esercitazioni militari, per aggredire altri popoli e per far ammalare la nostra gente.  
I governi italiani hanno sempre usato la Sardegna per saldare i loro debiti internazionali. Debiti come quelli nei confronti dell’America, debiti che non si estinguono mai! 
Forse il senso dell’orgoglio e dell’autodifesa impone a molti sardi il rifiuto di un’”idea coloniale” che lo stato italiano ha creato per sfruttarci meglio. La colonizzazione militare della nostra terra ne è esempio eclatante, basti pensare che il 60% del demanio militare italiano èconcentrato… 
[div align=”justify”] in Sardegna: 24.000 ettari, di cui il 95% e cioè 21.316 ettari occupati da poligoni permanenti aerei, navali e terrestri (Capo Frasca, Capo Teulada, Quirra). 
Poiché a qualcuno può sfuggire la caratterizzazione dei “poligoni permanenti”, ritengo importante precisare che si tratta di aree demaniali dove si svolgono concretamente le attività militari più devastanti, a più alto rischio e maggiore impatto ambientale. Si tratta di esercitazioni a fuoco, con uso di munizioni da guerra. 
Nel nostro territorio è facile incontrare cartelli indicanti “zone interdette” o dichiarate “pericolose alla navigazione aerea e marittima”. Ebbene, sono i cartelli che indicano la presenza dei pericolosissimi poligoni permanenti. 

La società civile sarda chiede il ripristino della legalità violata impunemente per 50 anni. 
Basterebbe l’applicazione dell’allineamento in percentuale alla media italiana del demanio militare per determinare la liberazione automatica dei 21.316 ettari occupati dai tre poligoni permanenti: Capo Frasca, Capo Teulada, Quirra. 

Contributo al dibattito nell’area di Centro Sinistra e Sardista 0

Contributo al dibattito nell’area di Centro Sinistra e Sardista

CONTRIBUTO AL DIBATTITO NELL’AREA DI CENTRO SINISTRA E SARDISTA AL COMUNE DI CAGLIARI . Che senso ha oggi discutere della sconfitta elettorale del centro-sinistra esardista, se non quello di rivisitare la profonda crisi politica dei partiti e...

Tuvixeddu 0

Tuvixeddu

                        Bloccati i lavori a Tuvixeddu  Il provvedimento di sospensione dei lavori sul colle di Tuvixeddu, sede della più grossa necropoli punica del Mediterraneo, imposto...

Interrogazione sulla sparizione della corona 0

Interrogazione sulla sparizione della corona

                                           Bloccati i lavori a Tuvixeddu  Il provvedimento di sospensione dei lavori sul colle di Tuvixeddu, sede della più grossa necropoli punica del Mediterraneo, imposto dal Presidente Soru, è un grande passo in avanti per la salvaguardia...

Esplodono le fogne al Sant’Elia 0

Esplodono le fogne al Sant’Elia

Purtroppo non è una novità che il quartiere popolare di Sant’Elia si inondi non solo di acqua in occasione delle normali piogge, ma anche di materiale fognario.
L’area interessata, a questo deplorevole e cronico problema, oltre alla zona diPiazza Falchi, è anche il sito in prossimità del “complesso” Palazzo Gariazzo n° 6 della Via Schiavazzi.

In seguito alle piogge di sabato e domenica (17 e 18 Febbraio 2006 – NdR) il sistema fognario, di collaudata inefficienza, ha tracimato con materiali maleodoranti e inquinanti in tutta l’area pubblica prospiciente il complesso medesimo. 
A distanza di giorni, la grande fogna a cielo aperto, è popolata da piccioni e di gabbiani. 
Dopo aver sollecitato ripetutamente il Comune di CagliariAbbanoaArea (ex IACP) affinché intervenissero per sanare questa cloaca, i cittadini si sono sentiti “scaricati” con banali e pretestuose… 
…scuse dagli enti sopraelencati e responsabili, in parti diverse, della manutenzione e del decoro degli impianti fognari e idraulici del quartiere.

Foiso Fois e il 0

Foiso Fois e il

Artista sardo di respiro internazionale e illustre protagonista del dibattito culturale della seconda metà del ‘900, Foiso Fois continua a far discutere. Dopo trent’anni la sua pittura, profondamente laica e realista è vittima di una nuova...

Norme e tutela dellle minoranze linguistiche 0

Norme e tutela dellle minoranze linguistiche

Consiglio Comunale di Cagliari 
Ordine del Giorno 
Per l’applicazione nel Comune di Cagliari della Legge 15 dicembre 1999 n. 482 
“Norme a tutela delle minoranze linguistiche e storiche” 


Premesso che: 
la Legge Regionale 15/10/1997, n. 26 “Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna” ha riconosciuto la pari dignità della lingua sarda e della lingua italiana in quanto il c.1 dell’art. 2 di tale legge recita che la Regione “…assume come beni fondamentali da valorizzare la lingua sarda – riconoscendole pari dignità rispetto… 
[div align=”justify”]alla lingua italiana… ”; 

I diritti linguistici delle minoranze venivano, a suo tempo, elusi etichettando come dialettianziché come lingue, tutti gli idiomi minoritari che non godevano della tutela di uno stato confinante dell’Italia (in pratica, tutte le lingue minoritarie meno il francese, il tedesco e lo sloveno, la cui tutela è stata garantita da trattati internazionali); 

L’uso spregiudicato delle arbitrarie definizioni di lingua e dialetto è altresì servito ad aggirare l’articolo della Costituzione che prevede la tutela delle minoranze linguistiche.

Le bancarelle di Piazza Yenne 0

Le bancarelle di Piazza Yenne

Al sig. Sindaco dott. Emilio Floris 
All’Assessore alle Attività Produttive Luciano Collu 

                                                   INTERROGAZIONE 
                  CHE FINE HANNO FATTO LE “BANCARELLE” DI PIAZZA YENNE? 

I lavori di rifacimento della Piazza Yenne, nati nei primi anni ’90 non come opera di arredo urbano, ma come opera di urbanizzazione atta al rifacimento del sistema fognario, reti telefoniche e impianti elettrici, sono stati alla base dello smantellamento dell’attività di un grosso nucleo di bancarelle che operava, ormai tradizionalmente da decenni in quel sito della città, caratterizzando anche da un punto di vista economico il tessuto sociale del quartiere. 
Al termine dei lavori nella piazza i “bancarellari” ne sono stati esclusi e la mancanza di spazi alternativi, ha portato prima a una… 
[div align=”justify”]dispersione e successivamente alla scomparsa di queste attività. 
Alla luce delle gravi ripercussioni economiche, con il crollo di un’economia che garantiva la sopravvivenza a numerose decine di famiglie cagliaritane 

                                                          CHIEDO