Claudia Zuncheddu Blog

“Quella proposta insostenibile”:Il Psd’Az spiega perchè ha abbandonato l’aula 0

“Quella proposta insostenibile”:Il Psd’Az spiega perchè ha abbandonato l’aula

Comunicato Stampa

 

15/09/2010

 

 Sulle dichiarazioni dell’on. Paolo Maninchedda

 

  La Nuova Sardegna del 15 settembre pag. 5

 


L’imponente manifestazione dei Pastori del 14, promossa dal MPS che ha avuto il merito di riportare non solo in Sardegna, ma in Italia e in Europa il dramma dei lavoratori delle nostre campagne, ha dimostrato la responsabilità, la concretezza e la giustezza delle loro richieste.

 

L’ordine del giorno,  proposto dalle opposizioni in Consiglio Regionale e approvato a maggioranza, è un  momento istituzionale del riconoscimento di questa “vittoria” che va “onorata finanziariamente” dalla RAS e la sua Giunta.

 

 All’on. Maninchedda esponente del PsdAz, nonché Presidente della commissione bilancio regionale, che giustifica la fuoriuscita del suo Gruppo dall’Aula, al momento della votazione dell’odg, affermando  che “promettere 15.000€ ad azienda agropastorale, come previsto dall’Odg delle opposizioni, significa  impegnare 225 milioni di €” e che sarebbe  una “proposta insostenibile”, gli ricordiamo che in forza dei suoi incarichi, se volesse, potrebbe benissimo e concretamente trovare nelle “poste” e nelle “pieghe” del bilancio, le risorse per i nostri pastori e agricoltori, sempre che ne abbia la volontà politica.

 

Sulla crisi agropastorale 0

Sulla crisi agropastorale

13 settembre 2010

 

Consiglio Regionale

 

E’ in atto ai danni del popolo sardo, un nuovo tentativo di “genocidio economico e culturale” condotto dal colonialismo globale. Ma la classe politica sarda di oggi, se ha veramente a cuore l’interesse economico attuale e futuro dei sardi, deve sconfiggere questo disegno, scongiurarlo e fermarlo. 

 

Tracce d’Intervento

 

Il Presidente Cappellacci già nelle sue dichiarazioni programmaticheprospettò il “rilancio dell’edilizia come volano di sviluppo della nostra economia”, ma i fatti hanno dimostrato che quell’esordio politico fu infelice e fallimentare. Così come non può essere “volano di sviluppo” il tanto decantato “turismo”, se questo non è supportato a monte da un’economia agroalimentare forte e radicata al territorio. Per ciò si pone la necessità di produrre e difendere i prodotti sardi di qualità, “buoni per natura” e “frutto della nostra terra”.

 

Tutto questo in nome di una Sovranità Alimentare Sarda per cui chiediamo interventi per salvaguardare lavoro, reddito ai produttori e nello stesso tempo  costi equi ai consumatori.

Noi Sardi “siamo tutti figli dei pastori” 0

Noi Sardi “siamo tutti figli dei pastori”

Comunicato Stampa

 

Sulla Mobilitazione dei pastori

 

Noi sardi “siamo tutti figli dei pastori”

 

 
Il 14 settembre a Cagliari, alle ore 08:00 Mobilitazione di tutti i sardi in difesa del’economia pastorale e agroalimentare della nostra terra.

 

I Rossomori invitano tutti i sardi a sostenere con la partecipazione la lotta del Movimento dei Pastori Sardi e di tutti i lavoratori delle campagne.

 

La Nazione Sarda per poter continuare a “resistere” e a vivere non può rinunciare a nessun posto di lavoro nei settori dell’economia tradizionale su cui si basa  parte dell’identità e dell’etnia del nostro popolo che ha il diritto di non  scomparire, di non essere annientato e distrutto.

 

Nessuna azienda agropastorale può essere chiusa o messa all’asta. Non si può essere più ricattati dallo strapotere delle banche.

 

Gli enti pubblici di ogni ordine e grado: lo Stato italiano, la Regione, Province, Comuni, Consorzi devono assumersi le proprie responsabilità e impegnarsi affinché si trovino oggi, nel breve e medio termine, tutte quelle risorse economiche sarde-italiane e comunitarie, atte al superamento dell’emergenza nelle campagne e nel settore del latte.

Lettera aperta agli indipendentisti nazionalitari progressisti sardi 0

Lettera aperta agli indipendentisti nazionalitari progressisti sardi

Sulle orme di Corsica Libera perché no Sardigna Libera verso l’Autogoverno?

Alle “guerre per bande” da parte dei partiti politici italiani per l’occupazione del potere in Sardegna e per il perpetuarsi del loro “dominio coloniale di spartizione” delle nostre risorse è tempo di mettere un freno, la stessa globalizzazione mondiale lo impone, pena l’impoverimento totale di un popolo e la scomparsa della sua identità etnica e nazionale.

 

I “sardi liberi” non possono più assistere impotenti alla liquidazione della nostra economia e a un genocidio culturale del nostro popolo.

 

Il fallimento dei 60 anni di Autonomia, che avrebbe dovuto togliere la Sardegna dal sottosviluppo, oggi pone la necessità d’interrompere il vecchio dominio della politica che ha prodotto povertà, disoccupazione, rapina delle risorse, malattie e desertificazione del territorio. Gli “anni d’oro” dell’Autonomia, non certo per i sardi,è stato un feroce processo di colonizzazione che ha saputo usare principalmente i flussi di danaro pubblico, destinati allo sviluppo dell’isola, per arricchire una nuovaborghesia compradora che ha la propria base e si riproduce all’interno delle stesse istituzioni regionali, creando con ciò privilegi per piccole minoranze e negando il diritto alla maggioranza dei sardi al superamento del sottosviluppo e all’esistenza stessa come Popolo e  Nazione.

 

Oggi i sardi “impantanati” nella crisi economica gestita dalle multinazionali eimpossibilitati a garantire la sussistenza delle proprie famiglie e delle stesse economie tradizionali, non riescono a trovare soluzioni.

Arrexomamentu indipendentista 0

Arrexomamentu indipendentista

Qustu blog aggradescidi de fai logu a s’indipendentista de Oristanis Andrea Nonne chi scridi:



“La Sardegna non è una nazione”. Questo sembra il pensiero del Presidente della Provincia di Oristano Massimiliano de Seneen il quale, partendo da un odg del consigliere del Psd’Az Efisio Trincas, sostituisce il concetto di “territorio nazionale sardo” con quello di “territorio del popolo sardo”. Al di la della labilità e dell’ambiguità della modifica (la Dichiarazione Universale dei Diritti Collettivi dei Popoli afferma che ogni popolo ha il diritto ad affermarsi come nazione), si capisce chiaramente come il Presidente prenda le distanze dall’idea di nazione sarda. Un notevole passo indietro se si pensa a secoli di studi storici, politici e culturali anche di ambito non indipendentista, ma un passo indietro anche rispetto alle posizioni più volte espresse da Onida, predecessore di De Seneen. Eppure l’idea di nazione sarda, oltre ad avere una granitica coerenza con la realtà, non sembra avere al suo interno nulla di sovversivo o rivoluzionario e se vogliamo non rappresenta necessariamente una dichiarazione d’indipendenza statale-amministrativa. Forse, a costo di sembrare banali, vale la pena di andare a rivedere un paio di definizioni.

Generalmente con il termine nazione si indica una comunanza di etnia, storia, lingua, territorio, politica e cultura. Ora appare lampante come, se si esclude la politica, le altre caratteristiche accomunano senza dubbio i sardi tra di loro e li distinguono da qualsiasi altra popolo. Una definizione esclusiva a livello collettivo, perlomeno se non si intende rivoltare la teoria degli insiemi, quindi Sardegna da una parte Italia dall’altra. Ma  visto che De Sennen non è certo il solo a nutrire una irrefrenabile smania di integrazione, e anzi è in questo più giustificato di altri dalle sue origini italiane, è curioso esaminare il pensiero di alcune figure chiave della cultura italiana, giusto per andare a verificare se questo sentimento di integrazione è condiviso oltre Tirreno.

Entrate Fiscali rubate alla Sardegna 0

Entrate Fiscali rubate alla Sardegna

Sulle Entrate Fiscali la RAS deve recuperare momenti di Sovranità

 

E’ scontro tra Stato Italiano e Popolo Sardo

 

 

Intervento in Consiglio Regionale

 

07/09/2010

 


Mozione delle opposizioni

 

Sulla mancata applicazione del nuovo regime delle Entrate Regionali sec. L’Art 8dello Statuto

 

 

La grande propaganda fatta in questi mesi da alcuni partiti del  CD con cui si preannuncia l’imminente dibattito in Consiglio Regionale, sui grandi temi delle c.d. Riforme istituzionali sulla Sovranità e l’Indipendenza, rischiano di sollevare su questioni così importanti un grande polverone dove c’è tutto e l’incontrario di tutto purché nulla cambi.

 

Questo parlare di Sovranità in modo strumentale e demagogico, visto che i fatti li smentiscono quotidianamente, è un  ennesimo tentativo di questo gruppo dirigente diCD di rifarsi una verginità politica, essendo esso stesso ormai screditato e dilaniato da  lotte interne  di potere, oltre che dalle complicazioni giudiziarie legate alla svendita delle nostre risorse ambientali ed economiche per soddisfare interessi a noi estranei e dire per l’ennesima volta “signor si”. Ma noi sardi a capo delle istituzioni non vogliamo “maggiordomi”. Vogliamo e dobbiamo uscire dal dramma della sudditanza.

Quale certezza del diritto per i Sardi? 0

Quale certezza del diritto per i Sardi?

A ita puntu seusu cun sa battalla accostau de is sardus “ingaleraus” e “scaresciusu” in is presonis  italianas?

 

Che fine ha fatto la mozione per il diritto alla “Territorialità della pena”?

 

 

 

L’azione politica è nata con lo spirito di sollecitare le istituzioni dello Stato italiano al rispetto delle regole democratiche. L’applicazione immediata della Legge dello Stato che prevede la “territorialità della pena” per i detenuti sardi “dimenticati” in carcerari d’oltremare è un atto dovuto.

 

Ma la giunta regionale di Cappellacci continua a tacere.

 

 Cronistoria della mozione perduta nei meandri dell’indifferenza della RAS

 

 23/09/2009 discussione in Consiglio Regionale

 

La mozione viene votata a maggioranza per dare l’opportunità ai sardi, che scontano pene o sono in attesa di giudizio in carceri lontane dalla Sardegna, di essere trasferiti in carceri dell’isola.
“Furto di Stato” in Sardegna 0

“Furto di Stato” in Sardegna

Salta la seduta straordinaria del Consiglio Regionale Sardo del 31 agosto sulle Entrate Fiscali: ennesima  “Rapina del governo italiano alle casse dei sardi”. Violando l’Art. 8 dello Statuto Speciale, lo Stato Italiano sottrae alle...

Sa batalla a su costau de is pastoris sardus 0

Sa batalla a su costau de is pastoris sardus

COMUNICATO STAMPA

 

31/08/2010

  

GRAVE DISCRIMINAZIONE CONTRO IL MOVIMENTO PASTORI SARDI IN COMMISSIONE AGRICOLTURA

 

  

Claudia Zuncheddu, esponente dei Rossomori nel Consiglio Regionale, oggi ha abbandonato per protesta  i lavori della Commissione Agricoltura,  contestando il mancato invito in audizione, del Movimento dei Pastori sardi e limitando la partecipazione solo delle associazioni di categoria “istituzionali” del settore.

 

 

 

Con ciò ritenendo estremamente scorretta e antidemocratica l’esclusione del Movimento dei Pastori,  che da mesi è impegnato in una  lotta pacifica di denuncia della drammatica situazione in cui versa il settore agro-pastorale in Sardegna. Questo Movimento, apartitico, ha coinvolto migliaia di pastori e ha fatto si che di questo dramma  se ne occupassero anche i media italiani e internazionali.

 

 

No all’aumento del costo dei biglietti CTM 0

No all’aumento del costo dei biglietti CTM


INTERROGAZIONE URGENTE

su

AUMENTO DEL COSTO DEI BIGLIETTI CTM SULLE LINEE di CAGLIARI e HINTERLAND

 

Vista la grave crisi economica in cui versano le famiglie sarde e l’aumento dei costi della vita che penalizzano pesantemente l’accesso ai servizi pubblici primari e indispensabili per uno sviluppo equo e solidale delle nostre collettività; 

Vista l’annunciata entrata in vigore dell’aumento di oltre il 20% del prezzo sia del biglietto che degli abbonamenti CTM, a partire dal primo settembre;  tale provvedimento che colpisce la mobilità urbana dei cittadini, penalizza pesantemente le fasce più deboli della società cittadina: studenti, disoccupati, precari, anziani, portatori di handicap etc.;

Viste le dichiarazioni e gli intenti spesso annunciati, da questa amministrazione, tesi a privilegiare l’utilizzo del mezzo pubblico anche in virtù di una minor congestione del traffico e della riduzione dell’inquinamento urbano derivato da idrocarburi;

Visto che l’amministrazione comunale di Cagliari ha le sue quote e i suoi rappresentanti all’interno degli organi di gestione e di deliberazione del CTM,