Claudia Zuncheddu Blog

Crisi e Giunta Cappellacci bis 0

Crisi e Giunta Cappellacci bis

Consiglio Regionale

Seduta Straordinaria

11/10/2010


Intervento


 

Presidente Cappellacci, con la Nuova Giunta, finalmente ”habemus Papam”. Contrariamente ad alcuni colleghi, io non porgo gli auguri a questa “Giunta amputata”, “inadeguata”, “non credibile” e “disinteressata”, visto che stamattina, subito dopo l’insediamento si è dissolta nelle “stanze… forse degli affari”  lasciando le proprie poltrone vuote di questo  “teatrino”  cui è ridotto questo Consiglio Regionale, e questo pomeriggio la situazione non è certo cambiata.

Lei Presidente, ha dichiarato solennemente: “Basta con gli sprechi, un buon numero di assessori verranno tagliati”, ma di fatto, si smentisce da solo, visto che ha tagliato solo le donne, mettendosi  in una situazione delicatissima anche dal punto di vista legislativo rispetto alla stessa Costituzione italiana.

Contro la servitù Nucleare in Sardegna 0

Contro la servitù Nucleare in Sardegna

Sit-in antinucleare a Teulada

 

Domenica 10 ottobre dalle ore 10 in Piazza Fontana

 

Oggi lo Stato italiano, con l’eventuale imposizione delle centrali nucleari in Sardegna per la  produzione di energia atomica e con l’industria dello stoccaggio delle scorie radioattive, potrebbe sancire la morte del territorio e il genocidio delle future generazioni sarde.

 

Mobilitiamoci, vigiliamo e partecipiamo al Referendum per la denuclearizzazione dell’isola.

 

Lo Stato Italiano 

 

Che ha voluto fare della nostra terra un “centro di addestramento militare” per le guerre nel mondo;

 

Che avvelena e consuma il nostro ambiente;

L’Assessore all’ambiente sui rifiuti tossici a Porto Torres 0

L’Assessore all’ambiente sui rifiuti tossici a Porto Torres

Risposta dell’Assessore alla Difesa dell’Ambiente all’ Interrogazione n°346/A  circa il frequente allarme su rifiuti tossici e radioattivi nel nord Sardegna e in particolare sulle irregolarità nelle procedure dello smaltimento dei rifiuti provenienti dagli insediamenti militari di la Maddalena diretti a Scala Erre e Canaglia.

In riferimento all’interrogazione di cui sopra si forniscono i seguenti elementi di risposta :

Con riferimento al quesito si evidenzia che gli atti dell’ufficio competente non risultano verbali redatti dagli Enti deputati al controllo (Provincia di Sassari) da cui emergano irregolarità nello svolgimento delle procedure di smaltimento dei rifiuti provenienti dall’Arsenale de La Maddalena.

 

Con riferimento al quesito numero 2 si precisa che i siti di discarica risultano regolarmente  autorizzati allo smaltimento dei rifiuti non pericolosi che risultano conferiti. Si evidenzia che gli unici dati in possesso del competente ufficio, pervenuti su supporto informatico con nota Covecom S.p.A. del 10 settembre 2008, prot. R.A.S. n 23687 , sono condensati nella tabella seguente estratta da tale nota.

La “Giunta amputata” di Cappellacci bis 0

La “Giunta amputata” di Cappellacci bis

Comunicato Stampa     06/10/2010     La “Giunta amputata” di Cappellacci Bis     L’amputazione della Giunta Cappellacci bis non è di buon auspicio visto che esclude oltre la metà del popolo sardo...

Nazione – Sovranità – Indipendenza 0

Nazione – Sovranità – Indipendenza

Consiglio Regionale del 23/09/10
  
Prosegue dibattito su

 

Nazione-Sovranità-Indipendenza

 

Tracce d’intervento

 

Ringrazio la Presidente del Consiglio e l’ass. Corona, per aver assolto alle proprie funzioni, garantendo per tutto il tempo, al contrario del resto della Giunta, la propria presenza allo svolgimento dei lavori in quest’Assemblea.
Può sembrare un’anomalia questo ringraziamento, ma purtroppo ci hanno abituato a questa “strana normalità”, visto che il Governo dei Sardi è “amputato”, e non da oggi, della sua Giunta e dello stesso Presidente Cappellacci. Un Presidente “assente”, o quando c’è, è “evanescente”, per cui come ha sottolineato il collega Capelli, anch’io pongo il problema della credibilità di quest’Assemblea  Straordinaria, che per la levatura  dei temi in corso di discussione, dovrebbe firmare una pagina importante della  storia sarda. 
Motzioni po sa soberania e s’indipendentzia 0

Motzioni po sa soberania e s’indipendentzia

Sa lingua sarda: “una maladia”

 

In su Consillu de mercurisi, 22 

 

Biu ca s’Art. 133-1 de is arregulas de custu Consillu, offendidi su populu sardu privendidu de sa lingua sua, sa mozioni mia a pitzus de s’Indipendentzia, iscritta in lingua sarda, po da podi depositai m’anti obbrigau a presentai sa traduzioni in lingua italiana, cumenti chi sa nosta fessidi una lingua istrangia.


Biu ca is cosas funti postas aicci, immoi, in su Guvernu Sardu chistionu cun sa lingua de su dominadori coloniali: s’italianu.



“…Come tutti ai popoli africani (e non solo) che hanno subito il colonialismo, anche al popolo sardo è stata tagliata la lingua e imposta quella del dominatore. In tutti i processi coloniali questo è il primo passo che si compie nella “sepoltura della memoria di un popolo”. Privarlo della sua storia e della sua identità è un “metodo aggressivo necessario” per renderlo debole, povero e meglio dominarlo.


Nel nostro processo di liberazione Nazionale, noi non possiamo prescindere dalla riacquisizione della nostra Lingua, perché essa è lo strumento che ci ha consentito di ereditare il ricco patrimonio identitario dai nostri padri e dalle nostre madri consentendoci di Esistere.


(Segue l’esposizione della mia mozione).

Una stagione di sovranità per costruire l’indipendenza 0

Una stagione di sovranità per costruire l’indipendenza

da LA NUOVA SARDEGNA  del 21.09.2010

 

CLAUDIA ZUNCHEDDU* Si rileva oggi che il dibattito sull’ Indipendenza della Sardegna, i metodi democratici per il suo raggiungimento e le conseguenti “ricadute” sul sistema istituzionale (la riforma istituzionale della RAS, i nuovi rapporti federali fra l’Italia e la Sardegna e la riscrittura dei patti), è un segnale eccellente, se non persistesse il pericolo di “cambiare tutto per non cambiare niente”. La crisi economica, sociale e occupazionale, la svendita del patrimonio ambientale, dalle coste alle energie rinnovabili, al paesaggio, le servitù militari, le nuove servitù nucleari, chiamano in causa le responsabilità della Regione autonoma e la sua subalternità, mai forte come oggi ai voleri italiani. Il fallimento dei 60 anni di autonomia, che avrebbe dovuto togliere la Sardegna dal “sottosviluppo”, pone la necessità d’interrompere il “vecchio dominio della politica”. L’autonomia è stato un feroce processo di colonizzazione che ha usato i flussi di danaro pubblico, destinati allo sviluppo dell’isola, per arricchire una nuova borghesia compradora che ha le proprie radici all’interno delle stesse istituzioni regionali, creando privilegi per minoranze e negando i diritti alla maggioranza dei sardi ad esistere come popolo e nazione. L’autonomia è stata gestita da tutta la classe politica sarda, con tempi, modi e responsabilità differenti, perpetuando la sudditanza all’Italia e alle multinazionali della globalizzazione. Qualcuno, difendendo i propri privilegi e nascondendo le responsabilità, confonde la differenza fra “separatismo” e “indipendentismo”, ignorando che alla base dell’Indipendentismo moderno, sta il pensiero di Simon Mossa: “…Noi vogliamo conquistare l’Indipendenza per integrarci, non per separarci, nel mondo moderno”.

Sovranità e Indipendenza 0

Sovranità e Indipendenza

Mozione Zuncheddu

 

 
Su riscrittura dello Statuto Sardo e apertura con lo Stato italiano del processo di Sovranità e Indipendenza

 

 

 PREMESSO che nella massima Assemblea dei Sardi, il dibattito sui valori di Sovranità, di Autodeterminazione,   sul significato identitario di Popolo Sardo e di Nazione Sarda è imprescindibile dall’uso della lingua sarda: elemento portante dell’identità del Popolo Sardo e strumento che ha consentito di ereditare il ricco patrimonio culturale, storico, etnico delle nostre madri e dei e dei nostri padri. 

 

La lingua sarda, con le sue varianti, è oggi un momento fondamentale della resistenza etnica al tentativo di eliminazione culturale, sociale ed economica del nostro popolo;

 

RIBADITO che la Mozione approvata da questo organismo il 24 febbraio 1999 afferma

 

– “il diritto del Popolo Sardo di essere padrone del proprio futuro”, 

 

– “il diritto e il dovere del Consiglio regionale di rappresentare l’intero Popolo sardo, ai sensi dell’articolo 24 dello Statuto”,

 

 
RIAFFERMATO

 

– il diritto del popolo sardo a difendere e rafforzare l’Autogoverno della Sardegna come si evince dal Patto Costituzionale riconosciuto con lo Statuto del 1948