Sa tragedia de s’aqua, poita?
E immoi , ita ant ‘a nai “is attitadoras” chi anti perdiu sa battalla po su “SI” a su referendum cuntrasa sa Lei “salva coste”? Il dramma di Cagliari e del suo Hinterland è...
Movimento SardignaLibera
E immoi , ita ant ‘a nai “is attitadoras” chi anti perdiu sa battalla po su “SI” a su referendum cuntrasa sa Lei “salva coste”? Il dramma di Cagliari e del suo Hinterland è...
Arrespundu a IRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
Deu sia azzerriai “cumpangius de battalla po s’indipendentzia”, cun su pensamentu sinceru de s’atobiai “conc’a pari” cun atrus movimentusu puru, po dezidi totus impari “ita” e “cumenti” fai po segai is cadenas de sa dipendentzia po s’indipendentzia.
Naru ca est tempu de cumentzai poita sa direzione est feti cussa.
Mi fa molto piacere che all’interno del mondo sardista-indipendentista e progressista si sia aperto un dibattito dal quale possa scaturire una sintesi come momento di confronto e di proposta unitaria, rivolta a tutti i sardi.
Lo scopo e l’intendimento dei miei interventi militanti era ed è proprio questo.
Sui servizi e collegamenti marittimi mi sembrava scontato e superficiale riproporre lo slogan della “flotta sarda”, tema caro al dibattito sardista e neosardista fin da metà anni 70. Purtroppo fino ad oggi non si è andati oltre lo slogan, anzi quando si è prospettata la possibilità di concretizzarlo, lo si è dimenticato. Aici anti fatu finzas’a oi is politicus sardusu “colonizzati”.
Avere responsabilità nella gestione del “bene pubblico” e quindi la possibilità concreata di poter influire anche parzialmente, sulla soluzione dei problemi e delle esigenze che attanagliano il nostro popolo (come in questo caso quello dei trasporti marittimi e continuità territoriale). Questa possibilità purtroppo è solitamente dimenticata da chi si “accomoda” sugli scranni più o meno grandi delle istituzioni, comunque esse stesse preposte a soddisfare i bisogni dei sardi.
Adiosu a una cumbatenti balenti: “prend’e oro” de totus is populus chi gherranta contras is prepotenzias e po sa libertadi E’ scomparsa la compagna Maha Nassar. Presidente dell’Unione dei comitati delle Donne Palestinesi, Maha...
A ita si serbidi sa Tirrenia “monopoliu coloniali”? A foras.
E ita debit fai su Comunu de Casteddu? ciccu un arrescionamentu in su Consillu e cun su sindigu. Deppeus cumenzai una battalla poita is istrangius da depint accabbai de decidi a solusu po nosu. Is sardusu deppint tenni su diritto de essi in is logus (in Italia e in Europa) innui si piganta is decisionis po sa Sardigna e po is sardus.
Al Sig. Sindaco dott. Emilio Floris
Ordine del giorno
CONTINUITA’ TERRITORIALE E CASO TIRRENIA
Il principio della “continuità territoriale” continua ad essere un diritto negato ai sardi grazie al regime di monopolio che vede
La mancanza della “libera concorrenza” peggiora il servizio della stessa Tirrenia già inefficiente a garantire il libero movimento di passeggeri e di merci da e per
Nonostante il principio della “libera concorrenza” operante in tutt’Europa, l’Italia in questo caso, continua a optare per un “monopolio” che paradossalmente produce molti costi senza avere adeguati servizi.
Questa formula è alla base del grande disagio dei sardi, mortificati economicamente e impossibilitati a determinare il proprio tipo di sviluppo.
Da sempre
A candu sa bandiera sarda in is uffizius de rappresentanza de su governu italianu in Sardigna? Circa due anni fa in occasione di una manifestazione a Cagliari contro le servitù militari in concomitanza di altre manifestazioni...
Sostieni il Referendum per l’abrogazione del Lodo Alfano
Provvedimento anticostituzionale e fascista
Per la difesa della Costituzione Repubblicana, nata dai valori della resistenza e dell’antifascismo, che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alle Leggi.
Siamo tutti cittadini di serie A.
Il Lodo Alfano sancisce l’impunibilità, anche se “temporanea” di 4 italiani che ricoprendo i 4 ruoli istituzionali più alti dello Stato Italiano non possono essere né processati, né perseguiti dalla Legge durante il loro mandato per crimini commessi o presunti.
Difendiamo i valori della Costituzione secondo i quali
Non sono un giurista e non sto a dilungarmi sull’incostituzionalità di questo provvedimento, che di fatto sancisce la disuguaglianza fra i cittadini. Ma mi è chiaro politicamente il senso di questo provvedimento, teso a proteggere principalmente Berlusconi dai suoi innumerevoli appuntamenti giudiziari, la maggior parte dei quali non causati dalla sua attività di “uomo politico” ma dal suo agire da imprenditore in svariati settori dell’economia.
E ita bisongiu teneus nosu sardusu de si fai interrogai a pizzusu de is benisi de su populu e de sa terra nosta.
Funti “benisi” chi is babbusu e is aiaiusu nostusu s’anti “prestau” po dus “lassai” a pustisi a is fillusu chi anti a deppi arribai, e a is ominis de totu su mundu chi teninti is propriusu sentimentusu po sa bellesa sarda e de totusu is logusu.
Berlusconi e is amigusu no podinti cumprendi ca nosu teneusu “sentimentusu” de no toccai. E ita n’di depiada bessiri a pillu de su referendum? Berlusconi e inzasa is “amighisceddus sardus” bolianta “la sorpresa?” Ma is sardusu anti arrespustu cummenti giai sciemmusu: calancunu esti andau a mari, atrus cumenti de mei funti andausu a firmai po solidariedadi a su populu de Vicenza contrasa is merisi de sa gherra, americanusu e italianusu chi olinti ammanniai sa basi militari.
L’affluenza del 20% degli aventi diritto al voto in questa consultazione referendaria, dimostra che il cosiddetto “avviso di sfratto” a Renato Soru, che il Centro-Destra e alcuni loro “reggicoda” avevano con tanta enfasi portato avanti in questi mesi, purtroppo per loro non è avvenuto. Tanto meno giustifica la sconfitta del “si” il “teorema” della mancanza di pubblicità della Regione sull’evento.
Sono stati vani i fiumi di denaro per il “si”, spesi dal C-D nei giornali sardi con pubblicità palese a tutta pagina, cosa legittima, e con pubblicità occulte.
5 ottobre Consultazione popolare Dopo due anni di mobilitazione Vicenza decide sulla nuova Base Militare Statunitense. Sosteniamo la popolazione contraria all’installazione militare al Dal Mulin. Il problema non è solo loro e noi sardi dobbiamo essere solidali...
La tua segnalazione sulle maldicenze politiche gratuite nei miei confronti riguardanti il mio operato sardista apparse in un sito ben individuato, non mi giunge nuova. Non c’è da stupirsi di chi spara da dietro i muretti a secco. Fa parte di uno stile politico molto diffuso e a me estraneo.
Io non conosco politicamente il gestore del sito “tesserato d’ufficio” al Psd’Az grazie al suo incarico istituzionale.
Nell’ultima campagna elettorale, per l’elezione del Parlamento Italiano, mi è capitato di seguire alcuni suoi discorsi e con tutto il rispetto non solo non mi sono mai piaciuti, ma li ho trovati estranei alla mia cultura sardista, progressista e antifascista.
Mi sorprendeva la sua faciloneria nel preannunciare il suo grande successo elettorale: “decine e decine di migliaia di voti suoi personali avrebbero garantito una enorme crescita del Psd’Az”. Purtroppo la realtà politica ed elettorale era altra e personalmente l’avevo ben chiara sin dal momento dell’accettazione della mia candidatura (accettata come servizio al Partito senza nessuna possibilità di elezione).
I risultati hanno parlato chiaro: 15.000 voti circa. Il Partito, gestito da un gruppo dirigente la cui unica prospettiva politica è quella personale, non poteva che scendere al minimo storico.
Hai analizzato i risultati elettorali per aree geografiche comunali e provinciali? Ti assicuro che è molto interessante ed esplicativo.
“Per il Referendum del 5 ottobre” contro il “si” del Centro-Destra che vuole L’ABROGAZIONE DEL DECRETO CHE TUTELA LE NOSTRE COSTE IN PRIMA LINEA PER DIFENDERE IL NOSTRO AMBIENTE IO NON VADO...